DIVINAMENTE ABILI, PROGETTO COLTURALE DELLA VITE. RIABILITAZIONE INCLUSIVA. FOTO

Tempo di vendemmia per i ragazzi del CMR di Sant’Agata dei Goti (Benevento) che stanno partecipato al progetto Divinamente Abili, recentemente protagonisti al Mediterranean Wine Art Fest.
Il progetto segue le fasi colturali della vite, fino alla vendemmia ed alla successiva lavorazione dell’uva, per arrivare a seguire tutti procedimenti che portano alla produzione del vino ed al relativo imbottigliamento.
“Divinamente Abili è un progetto coraggioso che nasce dalla collaborazione tra il CMR, di Sant’Agata dei Goti, Cantine Ciervo e Città del Vino – ha dichiarato la Dott.ssa Adelaide Ferri della Direzione del CMR – e punta ad una riabilitazione integrata ed inclusiva per offrire risposte adeguate attraverso un percorso riabilitativo che coinvolga le famiglie e le comunità locali ed è per questa ragione che crediamo fermamente nei risultati del centro CMR nella collaborazione con il Terzo Settore”. “La vera sfida di questo progetto, attraverso un approccio bio psico sociale – dichiara la Dott.ssa Elda Casteluzzo Neuropsicomotricista del CMR e tra le figure di riferimento per il progetto – che si può definire di scienza servizievole, si pone la grande sfida di portare la riabilitazione ad un livello più alto, oltre il setting, per sostenere ancora meglio le famiglie che si fidano e affidano alla nostra professionalità.
Attraverso il progetto i ragazzi possono mettere a frutto e sperimentare le competenze acquisite e/o rafforzate durante le sedute riabilitative “tradizionali” e mettere in atto il loro sapere, saper essere e saper fare.
Il progetto è corale e prevede la cooperazione multidisciplinare (neuropsicomotricisti, psicologi, logopedisti, terapisti occupazionali e assistenti sociali) esempio di come ogni figura con le proprie caratteristiche e competenze avvalori e sostenga il lavoro delle altre generando un circolo virtuoso che si riflette sul benessere dei pazienti e delle loro famiglie.”
“Grazie al progetto Divinamente a
Abili – aggiunge la dottoressa Teresa Ciarlo psicologa psicoterapeuta e responsabile del progetto – abbiamo potuto verificare nei nostri ragazzi un cambiamento anche dal punto di vista psicologico. Hanno sviluppato una buona capacità relazionale e di adattamento. Il contesto agricolo, pur con delle difficoltà, gli ha permesso di crearsi uno spazio e un ruolo in cui si sono sperimentati e sentiti capaci. È questa la vera integrazione. Il benessere psicologico dei ragazzi ovviamente si riversa sulle loro famiglie che li hanno sostenuti e supportati in tutto il percorso e li vedono proiettati in un futuro lavorativo vedendo la luce in fondo al tunnel. Integrazione, inclusione, autostima, competenze ecco gli obiettivi raggiunti dal progetto divinamente abili”.
Il progetto vede coinvolti anche la Dott.ssa Maria Iollo – Assistente Sociale , le Dott.sse Mariella Piscitelli e Titti Razzano – Logopediste, le Dott.sse Chiara Capozzi, Giorgia D’Amato, Chiara Paradiso e il Dott. Carmine Vessella – Terapisti Occupazionali, la Dott.ssa Laura Petrillo – Neuropsicomotricista, la Dott.ssa Sara Cesare – Psicologa/Psicoterapeuta.

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