Al posto di Guido Bertolaso Rifiuti in Campania, Pansa commissiario

Il prefetto di Napoli Alessandro Pansa è il nuovo commissario per l’emergenza rifiuti in Campania. Sostituisce Guido Bertolaso. Lo ha annunciato con un comunicato Palazzo Chigi, nel quale si spiega come sia stata avviata «la fase di uscita dall’emergenza rifiuti in Campania. In seguito all’approvazione e alla conversione del decreto legge n. 61 dell’11 maggio 2007 sugli interventi straordinari per lo smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania per le cui finalità sono stati stanziati 80 milioni di euro, la Presidenza del Consiglio comunica che questa fase transitoria, in vista del passaggio alla gestione ordinaria della Regione Campania – previsto per la fine del 2007 – è affidata al prefetto di Napoli, Alessandro Pansa».RINGRAZIAMENTO – Il governo ha espresso a Bertolaso «il forte ringraziamento della presidenza del Consiglio e del governo per l’opera svolta in questa prima delicatissima fase che ha consentito il raggiungimento di notevoli risultati, sia in termini ambientali, sia di sicurezza e tutela sanitaria». L’uscita di scena di Bertolaso è arrivata dopo che è la nuova legge varata dal Parlamento è riuscita a creare una situazione kafkiana: varare una norma impossibile applicare, a causa sia di quanto contenuto nella legge stessa e sia di quanto autorizzato dal governo nel periodo della massima emergenza.RIFIUTI NON TRATTATI – Poco più di due settimane fa infatti, dopo oltre 20 anni, i sacchetti pieni di spazzatura sono finiti dalle strade in discarica senza venir trattati, senza il passaggio negli impianti di «Cdr» (combustibile da rifiuti). E’ così che si sarebbero ripulite le vie di Napoli e si sarebbe attenuata la grave e delicata situazione, anche grazie, pare, a un’ordinanza del Prefetto che lo avrebbe permesso. I Cdr erano fermi e in carenti condizioni per operare. Così, dalla strada i rifiuti di diversa natura sono stati prelevati e portati direttamente in discarica. Il problema del mal funzionamento degli impianti per la produzione di Cdr è conosciuto. E questo confermerebbe l’ipotesi che vuole il «Fos» (Frazione organica stabilizzata) non prodotto in maniera adeguata, e quindi non pronto per la discarica stessa. Impossibile, quindi, sversare a Terzigno – la discarica nel Parco del Vesuvio che secondo il decreto dovrebbe accogliere solo Fos – materiale organico «ai fini di una ricomposizione morfologica del sito», così come è scritto sul decreto legge convertito in legge mercoledì scorso. Anche se il problema non riguarda tutti e 6 gli impianti. Quello di Caivano ha una resa piuttosto buona, ma il vero nodo della questione è l’enorme quantità di rifiuti che arrivano agli impianti, che non sopportano tale carico.DISCARICA INUTILIZZABILE – La discarica di Terzigno non potrà accogliere neanche una «cicca». Nemmeno una buccia di banana. Nemmeno un torsolo di mela. E vista la situazione, i rifiuti di Napoli non si sa dove andranno a finire. Forse rimarrano per strada. È alla luce di questa circostanza che deve essere maturata la disillusione di Guido Bertolaso, capo del dipartimento della Protezione civile e commissario all’emergenza rifiuti in Campania. Il decreto sull’emergenza rifiuti della Campania convertito in legge dalla Camera mercoledì, parla chiaro. Una discarica per provincia. Quella di Terzigno, come sito per Napoli, ma per la sola frazione organica stabilizzata (Fos). Un problema, però, sbarra la strada al conferimento di Fos a Terzigno: gli impianti di Cdr in Campania attualmente non sono in grado di produrre Fos. E quindi è necessario trovare un altro sito per impiantare un’altra discarica. Ma per questo sarebbe necessaria una nuova legge.SITUAZIONE KAFKIANA – Eppure, nel piano di Bertolaso il primo punto all’ordine del giorno era «la manutenzione degli impianti». Per fare questo serviva uno sfogo, e si doveva «azzerare» il pregresso. Facile a dirsi, difficile a farsi. La storia si conosce. Quello che preoccupa però è se la frazione secca, cioè le «ecoballe», potranno essere poi smaltite nell’impianto di Acerra e se la frazione organica, il Fos, potrà andare in discarica a Terzigno. Con la situazione attuale, per come si è strutturata, il decreto da un lato obbligherebbe il conferimento del Fos ma dall’altro lo impedirebbe. Questo perchè si tratta di finto Fos, che non rispetterebbe le indicazioni del decreto, non essendoci il lavoro preliminare al conferimento in discarica. Ed è in questo iato, che ricorda più Kafka che la gestione dei rifiuti, è maturato lo scoramento di Bertolaso che lo ha portato alla sostituzione.06 luglio 2007

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