Altrabenevento:\"Il Comune assegna di nuovo il servizio alla Quadrelle 2001\"

Questo è il risultato scontato di una gara d’appalto a massimo ribasso, cioè illegittima. Il dirigente Mancini avrebbe dovuto escludere la Quadrelle 2001 per gravi irregolarità ai sensi dell’articolo 15 del disciplinare di gara, ma ha fatto finta di non vedere e non sentire. E così la cooperativa avellinese: ha prima minacciato e poi sospeso dal servizio 15 lavoratrici scomode, perché potrebbero raccontare ciò che succede in mensa; non ha pagato i contributi e quindi non ha il DURC in regola; non ha pagato per intero gli stipendi ed ha commesso diverse violazioni al capitolato. Nonostante ciò, continuerà a gestire il servizio fino alla fine dell’anno scolastico. Presenteremo alla Procura della Repubblica e all’autorità nazionale anticorruzione un nuovo esposto sul comportamento vergognoso dell’amministrazione comunale. Diventa ancora più necessario capire come vengono effettuati i controlli sulla salubrità della struttura, sull’applicazione del capitolato e sulla provenienza degli alimenti. Di questo tratta il secondo video della serie “Quanta gente ci mangia in su la stessa mensa”, prodotto da Altrabenevento, dal titolo: “Come si controlla la mensa scolastica. Da dove arrivano i prodotti?”. (https://youtu.be/crQY_z5eH8U) Ecco il testo: “Tutto a posto”, questa è una delle frasi più celebri di Moschella sulla questione dei controlli, ma poi tutto a posto non è mai stato e non è neanche ora. Ha dovuto riconoscerlo persino il comandante quando si è accorto che il centro di cottura non aveva l’agibilità e che la Ristorò usava prodotti surgelati in violazione al capitolato. Vediamo dunque come sono stati fatti i controlli delle autorità. LA SALUBRITA’ DEI LUOGHI ARPAC … a naso Il 23 gennaio 2015 l’Arpac ha smentito la presenza di zolfo nei locali attigui al centro di cottura, perché “al momento del sopralluogo”, cioè 43 giorni dopo la nostra segnalazione, non c’era odore di zolfo. Ma come si vede da questa foto scattata a dicembre 2014, lo zolfo era lì alle intemperie mentre si producevano i pasti per i bambini. L’Arpac ci mette più di un mese per attivare i suoi potenti mezzi, cioè il naso dei suoi operatori, per controllare un’area che un operaio della Ristorò a Natale aveva già ripulito alla meglio. ARPAC…a occhio Il 14 aprile 2015 i tecnici dell’Arpac, a proposito della pasta e ceci con insetti nascosta nelle fogne 4 mesi prima, attestano di averla trovata con vaschette ed etichette (“pasta tipo tubetti e legumi tipo ceci… il contenuto è stato attentamente esaminato Visivamente e anche tramite ingrandimento fotografico, e tale esame non ha evidenziato la presenza né di vermi né di parassiti”), ma senza vermi o parassiti. Cioè, dopo 130 giorni sempre con i potenti mezzi Arpac, questa volta gli occhi dell’operatore e della fotocamera, accertano di non aver visto i piccolissimi parassiti dei ceci ormai biodegradati. ARPAC…a caso La vicenda dell’amianto è nota. L’Arpac, dopo aver sospettato per un anno la presenza di del pericoloso materiale, il 2 febbraio manda sul tetto delle cucine operatori equipaggiati di tutto punto con occhi, naso e tatto, per fare finalmente dei prelievi da analizzare, ma prima di portarli in laboratorio annuncia già i risultati … a caso. (dichiarazione Balestrieri alla conferenza stampa di Altrabenevento dello scorso 5 febbraio) Intanto Moschella dichiarava a Gazzetta di Benevento che il tetto è fatto di cemento con fibre di acciaio mentre il tecnico incaricato dalla Quadrelle dice che si tratta di onduline di bitume, cioè catrame, quindi è sparito anche il cemento. Finora i risultati ufficiali non sono ancora arrivati e rimane da spiegare da dove arrivano le fibre di amianto disperse nell’area proprio davanti alle cucine e trovate a marzo 2015 da un tecnico incaricato dalla Ristorò. LA PROVENIENZA DEGLI ALIMENTI Famosa la vicenda dei nugghy di pollo servi a marzo 2015 nelle scuole e contenenti carne separata meccanicamente. La Polizia Municipale trova nelle cucine Ristorò solo confezioni di nugghy della ditta Aia che non contengono quella poltiglia. Solo dopo le insistenze di Altrabenevento i vigili tornano con il nutrizionista e si scopre che quelli cucinati per i bambini erano invece Amadori e contenevano effettivamente carne separata meccanicamente. LA CARNE DA BARRETTA PORCELLI A PORCELLI BARRETTA Per quanto riguarda la provenienza delle carni, nessun controllo aveva riscontrato anomalie. Solo dopo lo scandalo Ristorò la guardia di finanza ha avviato un’indagine per capire se la carne fosse importata illecitamente dall’estero. La ASL ha accertato che a fornire le carni alla Ristorò era la Ristogel, sempre della famiglia Barretta Porcelli, che ora ha ceduto quei rapporti commerciali alla Quadrelle 2001. COSA CAMBIA CON QUADRELLE 2001 Martedì scorso i bambini avrebbero dovuto mangiare cotoletta di tacchino e così risultava sulla vaschetta, Ma in cucina due mamme si accorgono che sotto la panatura c’è il pollo. Secondo il direttore l’errore è stato commesso dal fornitore che aveva sbagliato la bolla di accompagnamento. Ci si può quindi fidare delle attestazioni dei fornitori e delle verifiche che la Quadrelle dovrebbe effettuare sui materiali che gli vengono consegnati? E questi errori riguardano solo il tipo di prodotto o anche la data e il luogo di macellazione, e magari anche la data di scadenza? Chi fa i controlli sulla provenienza degli alimenti? Non li fa la commissione mensa, non li fa la nutrizionista e al momento non li fanno neppure i funzionari del comune. Li fanno i tecnici della Asl? No, quelli della Asl si sono già dichiarati da tempo incompetenti ad effettuare controlli sul contratto tra il Comune e la ditta che fornisce il servizio mensa. Per Altrabenevento- Gabriele Corona

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