APPROVAZIONE PNRR: NECESSARIE PRECISAZIONI DEL PD SULLA NUOVA STAZIONE FERROVIARIA E SULLA TRATTA BENEVENTO-CANCELLO.

 

Il partito della famiglia Mastella non perde occasione per mostrare il suo provincialismo e la scarsa propensione alla comprensione delle carte. Evidentemente, la lettura degli atti è una pratica in disuso presso la compagine del «vecchio campanile».

La stonata uscita di ieri con la quale ci si cimentava in scomposti commenti sull’inserimento, nel PNRR, delle due opere Sannite («Stazione di Benevento» e tratta ferroviaria «Benevento-Cancello») ne è l’ennesima prova. Si confondono piani, istituzioni e competenze.

Per dovere di verità, ci tocca puntualizzare alcuni aspetti: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un documento elaborato in sede ministeriale e quindi governativa, concentrato su chiare direttrici di sviluppo. Nella parte che riguarda le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibile, il Piano si è avvalso delle istruttorie e delle proposte delle Commissioni Parlamentari competenti (atti opportunamente verbalizzati) unitamente alle precedenti iniziative legislative, in particolare per le Hub Metropolitane e le Linee di Alta Capacità e loro Adduttrici che, è bene ricordare, rientrano nei corridoi di interesse europeo.

La linea Benevento-Cancello, il cui «dibattito sul passaggio a RFI» è anch’esso particolarmente datato, aveva il suo punto di criticità proprio nell’investimento infrastrutturale. Senza queste risorse RFI non avrebbe rilevato definitivamente la linea. Si tratta, infatti, di un investimento diverso da quello straordinario messo in campo dalla Regione Campania che, proprio un paio di mesi fa, ha avviato i lavori per il suo primo adeguamento, propedeutico ai successivi interventi delle Ferrovie volti a rendere coerente la tratta al nuovo status di «rete integrata/connessa con i Servizi Alta Velocità/Capacità».

Insomma, non fa certo onore a degli amministratori e politici di lungo corso «confondere mele con pere» o prestarsi a uscite di carattere propagandistico, per giunta confuse e male informate.

Per quanto attiene alle altre infrastrutture viarie, dal raddoppio della Telesina alla Fortorina, ci tocca ricordare agli smemorati, volutamente tali, che nonostante la presenza in parlamento di taluni sin dal lontano 1976, le infrastrutture in oggetto, di cui oggi si vedono affidamenti e lavori in corso, sono state iscritte in leggi dello Stato solo nel più recente 2014, con lo Sblocca Italia. Data in cui si può facilmente verificare chi c’era e chi, invece, continuava a fare altro, chi ha svolto un ruolo politico nell’interesse del territorio e chi ha continuato a interpretare il ruolo del viandante, attraversando tutto l’arco parlamentare, da destra a manca, fino al partituccio locale «home made» (fatto in casa) di cui già si prefigura la dissoluzione all’indomani delle prossime amministrative di Benevento

Partito Democratico

Segreteria Provinciale

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