Ascierto della Ratta: Lettera ai Consiglieri Comunali di Benevento

 

 Le rivendicazioni che avanzate mi sembrano tutto sommato legittime, esse rappresentano un doveroso riconoscimento per una classe dirigente politica che quando è stata al governo della città capoluogo e anche adesso che è all’opposizione ha di fatto caratterizzato e dato corpo alla politica del centrodestra nel Sannio.

 

 

 

Consiglio Regionale della Campania

Sono tanti i militanti che eroicamente in provincia, senza alcun sostegno dai partiti, competono con un centro sinistra dotato, viceversa, di tutti i mezzi per veicolare il consenso. Militanti, consiglieri, sindaci sono veramente encomiabili, ma è inconfutabile che la parte più attiva, il nocciolo duro dell’azione politica amministrativa del Pdl, quella che giornalmente si risponde colpo su colpo alla sinistra , sia rappresentata dal gruppo di Palazzo Mosti .

Quattordici consiglieri esperti e preparati ( non è un tentativo di arruffianamento è un dato di fatto oggettivo) rappresentano un patrimonio prezioso di cui non si può fare a meno ed intorno al quale bisogna innestare nuove energie e nuovi entusiasmi per il futuro.

La contrapposizione generazionale dal punto di vista politico è una vera idiozia. Intorno alla esperienza di Palazzo Mosti inoltre sono cresciute e maturate giovani professionalità che integrano il patrimonio tecnico politico del PDL e che non deve essere mortificato ( penso alla esperienza del PRUSST e ad alcuni dirigenti costretti alla dimissioni dalla nuova amministrazione comunale.) Questa classe dirigente oggi ha tutto il diritto, ma io aggiungerei il dovere, di partecipare alle scelte importanti per la individuazione delle posizioni di vertice nelle prossime battaglie elettorali. Anzi a mio giudizio il candidato sindaco e il candidato alla presidenza della provincia doverosamente devono essere individuati nell’ambito dei due gruppi ( comunale e provinciale).

La politica deve riappropriarsi del proprio ruolo. L’appartenenza alla società civile non può tornare utile solo quando c’è da occupare posizioni di vertice ;troppo comodo. Inoltre non mi sembra che dove esse sono state sperimentate abbiano dato buoni frutti. Come dice Viespoli i cosiddetti esponenti della società civile se decidono candidarsi automaticamente diventano essi stessi soggetti politici.

Riconosco dunque la legittimità delle vostre rivendicazioni ma apprezzo altresì la forma con la quale esse vengono avanzate che non ha niente a che vedere con certe esternazioni comparse sulla stampa nell’ultimo periodo. Qui introduco dei riferimenti personali per i quali vi chiedo preventivamente scusa.

Certamente non vi saranno sfuggiti gli attacchi portati alla mia persona negli ultimi mesi, da parte di ascari ventriloqui che avvalendosi di una stampa complice e tutt’altro che neutra e disinteressata, si sono prestati a fare il lavoro sporco per conto terzi . Per conto di chi, dopo aver sostenuto la mia candidatura in cambio dell’appoggio determinante per l’esito del congresso provinciale, oggi, incassato il credito politico e non solo politico, avvalendosi peraltro di una posizione di vertice calatagli dall’alto , conduce una vergognosa guerra personale, che un partito serio

 

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dovrebbe come minimo censurare. Oggi sono ingombrante perché si vuole occupare la mia posizione.

Quando mi sono candidato però non c’era certo la fila. L’elezione di un consigliere regionale a Benevento era ritenuta da tutti, se non impossibile, quanto meno scarsamente probabile. La fortuna ha voluto invece che ne venissero eletti addirittura due. Certo per una strano scherzo del destino e per l’astrusità di una legge elettorale, la cosa è stata possibile proprio grazie al pessimo risultato del centrodestra. Ma non me ne se può fare certo una colpa. Eppure questa inaspettata fortuna non mi è stata mai perdonata. L’unica vera mia colpa è di essere stato fortunato. In cinque anni sono stato sistematicamente ignorato, guardato con sufficienza e man mano emarginato da una parte della classe dirigente del partito, quella stessa che mi aveva sostenuto ed alla quale a mia volta non ho fatto mai mancare il mio sostegno, ripeto, non solo politico. Più o meno esplicitamente sono stato accusato di non essere all’altezza del compito e di non aver fatto gli interessi generali del territorio. Potendo facilmente smentire questa tesi, tuttavia non mi sembra che in questi anni i vertici provinciali di Fi e di An si siano distinti per proposte politiche particolarmente illuminate.

L’ accusa di non rispettare le direttive del partito, mossami anche dall’ultimo presidente provinciale di An, che almeno ha avuto il buon gusto di togliere il disturbo, ( ispirato sempre dalla solita fonte) è addirittura ridicola. Ma negli ultimi anni quale politica ha messo in campo la federazione provinciale di An ? Quali programmi ha elaborato ?Quali battaglie ha fatto per il territorio? Oltre ad alimentare le diatribe interne e rincorrere le strategie volte alla occupazione di poltrone ( penso alla vicenda dello IACP, alla presidenza del SDA, del Co.re.com. , al distacco presso il consiglio regionale, ed a prebende varie) di cos’ altro si è occupata la federazione ? Se non fosse stato per l’iniziativa dei gruppi consiliari al comune capoluogo, ed uno stoico gruppo dirigente provinciale, FI ed AN sarebbero passati praticamente inosservati nel panorama politico locale.

Ora ci si lamenta del deludente risultato alle provinciali ma nessuno ricorda che AN, alle provinciali precedenti, grazie alla faziosità ed incapacità di fare sintesi dell’allora presidenza riuscì a conquistare un “brillante” 7%. Risultato che non impedì al responsabile di quella sconfitta di accedere alla candidatura per le successive competizioni politiche. Da me invece non si capisce cosa ci si aspettava. Certo non sono stato protagonista di proposte di “alto profilo” di battaglie su “grandi temi”anche se qualcosa a riguardo avrei da dire. Ma a livello regionale chi lo è stato ? A parte il solito Viespoli, chi a livello regionale ha animato il dibattito politico con analisi ed argomentazioni degne di nota ?. In tutta coscienza si può

 

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affermare che l’unico responsabile di tanto disastro sia il sottoscritto? Troppa grazia.

Nel mio piccolo, nell’ azione quotidiana, il mio dovere, con umiltà senza clamore ( certa stampa non mi è stata certo amica), l’ho sempre fatto, affrontando e spesso risolvendo questioni di carattere politico e di interesse generale per la difesa del territorio, per piccole realtà economiche, per associazioni di categorie anche non allineate, per singole persone e per quanti non sapevano a che santo rivolgersi per la tutela dei propri diritti e delle proprie aspettative. Quando ho avuto la collaborazione e sono stato investito dei problemi sono anche riuscito a far segnare al Pdl qualche risultato importante; come nel caso ultimo dell’ordine del giorno contro la centrale elettrica da me proposto e votato all’unanimità dal Consiglio Regionale. A livello provinciale, nella sua espressione verticistica di partito, in proposito non ho avuto alcuna sollecitazione e nessuna indicazione al punto che mi chiedo anche se la mia iniziativa sia stata apprezzata o meno. Certo non ho animato grandi convegni non abbiamo tenuto conferenze e seminari su temi di alta politica e di raffinato spessore culturale, ma quando abbiamo provato a mettere un po’ di classe dirigente in una sala per far incontrare il territorio con un Ministro , qualche risultato l’abbiamo avuto , probabilmente grazie al contributo di tanti soggetti che in questi anni hanno trovato nella mia persona un interlocutore disposto almeno ad ascoltarli.

Una delle critiche più ricorrenti al gruppo dei consiglieri regionali riguarda la scarsa incisività dell’azione di opposizione sfociata spesso in un vero e proprio consociativismo. Potrei anche essere d’accordo con questa critica ma dell’inciucio con Bassolino, che ha fatto perdere credibilità al centrodestra, non sono certo io il responsabile. A cominciare dal candidato alla carica di presidente per finire all’ultimo dei consiglieri regionali non mi sembra che qualcuno sia stato penalizzato per la sconfitta subita. Ricordo a me stesso che il candidato presidente dopo aver promesso di fare fuoco e fiamme dedicandosi all’opposizione in regione Campania poi ha preferito il più prestigioso e comodo ruolo alla camera dei deputati e nella quale ricopre, meritatamente, addirittura il ruolo di vice capogruppo. Non mi sembra proprio una punizione. E che dire poi dei consiglieri che hanno potuto accedere al consiglio europeo e di tutti gli altri che non vedono certo messa in discussione la loro riconferma e sono già praticamente in campagna elettorale?.

Sul piano locale la faccenda è addirittura singolare. Mentre ci si accanisce contro la mia persona adducendo incapacità e scarsa rappresentatività degli interessi generali, nessun rilievo viene mosso a chi avendo ben altri mezzi economici ed informativi e candidato per un partito con oltre il doppio dei consensi politici di AN ha raccolto la metà delle mie preferenze. Se si volessero veramente individuare dei responsabili e determinare un cambiamento bisognerebbe allora cominciare dai vertici includendo chi ha determinato e sostenuto le candidature sul piano regionale

 

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e sul piano provinciale. E’ singolare che a farmi oggi la guerra sia proprio chi a suo tempo e per proprio tornaconto mi sosteneva .

La logica è sempre la stessa e risponde esclusivamente alle ambizioni personali, le quali possono essere anche legittime se espresse appunto nella forma e nei modi di cui vi siete avvalsi con il vostro documento. Ma sono inaccettabili e da rigettare in pieno se portate avanti con logica correntizia ricorrendo ad amicizie alto locate a prescindere dai meriti e passando sulla testa di tutti. Certe candidature, dell’ultima ma anche della precedente tornata elettorale per il rinnovo delle camere non sono state certo ispirate dalla meritocrazia. Qualcuno evidentemente crede di avere il diritto di potersi candidare ad ogni occasione. Se è questa la logica ognuno si attrezza come può ed anche io sono costretto a difendermi con le armi a cui posso accedere. Sono costretto a difendermi soprattutto da chi, lungi dal porre la questione in termini politici, persegue esclusivamente il proprio tornaconto.

Se le cose dovessero andare come io spero e la mia candidatura dovesse essere riconfermata e con essa l’elezione a consigliere regionale mi auguro di non dover ripetere l’esperienza vissuta fino ad oggi. Mi piacerebbe essere considerato una risorsa e non un abusivo per la nostra comunità,anche per quella parte che ancora non mi conosce, mi piacerebbe dialogare con i dirigenti del partito e con tutta la classe dirigente impegnata nelle varie amministrazioni locali, mi piacerebbe contribuire, nel limite delle mie capacità e possibilità alla conquista del comune capoluogo, della provincia e delle altre amministrazioni minori, mi piacerebbe, insomma dare un contributo affinché si realizzino le legittime aspettative di chi si impegna in politica con passione, sacrificio e lealtà , nella consapevolezza che non tutti possono ricoprire posizioni di vertici ma che molte sono le opportunità che si possono cogliere e molto è il lavoro da fare a tutti i livelli per tentare di risollevare il nostro Sannio.

Io sono pronto a collaborare con chiunque lo voglia fare e con chiunque è consapevole che solo lavorando tutti insieme si possono cogliere risultati significativi. Sono consapevole dei miei limiti ma anche della mia forza che mi deriva dal costante e continuo impegno con le realtà territoriali. Non ho la pretesa di dettare la linea politica o di elaborare programmi e strategie; questo è compito di altri. Fra i parlamentari che ci rappresentano possiamo contare sull’impegno e l’esperienza dei più anziani e l’entusiasmo e la vivacità dei più giovani. Ma soprattutto abbiamo la fortuna di annoverare fra i nostri politici un leader di spessore nazionale, dobbiamo solo sperare che lo si lasci lavorare come sà e che abbia gli stimoli giusti per farlo. Auguri e buon lavoro a tutti.

F.to Mario Ascierto della Ratta

Benevento, 10 gennaio 2010

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