E’ stato come essere a teatro e vedere un brutto spettacolo, il pubblico fischia e lancia i pomodori. Poi si alza e abbandona la platea. Così nel calcio. Il Ciro Vigorito, vuoi per il freddo, vuoi per le prestazioni indecenti, si sta pian piano svuotando. Oggi s’è giocato allo Stadio Dei Pini di Viareggio, in terra toscana, quella di Guido Carboni. In settimana i colleghi versiliesi erano stati chiari su cosa si temeva di più del Benevento. Non Evacuo, non Campagnacci o non Montiel: ma la voglia di riscatto dopo un, forse, immeritato KO in quel di Catanzaro. Riscatto? Macchè, i giallorossi hanno espresso una prestazione indecente che non ha nulla a che fare con quelli che sono i valori tecnici di ogni singolo giocatore. Squadra senza idee, senza identità e senza un minimo di gioco. Impaurita contro un Viareggio composto, per la maggior parte della rosa, da ragazzini di classe ’92, ’93 o ’94. Un Benevento impaurito contro una squadra che tra le mura amiche, in questo campionato, non aveva ancora centrato la vittoria. L’ultimo successo dei versiliesi risale al 12 maggio 2013, circa sette mesi fa. Il Viareggio approfitta di due svarioni difensivi, Gori il più colpevole oltre al resto della retroguardia giallorossa. Il gol della consolazione arriva in pieno recupero con Mengoni, ma che però serve a ben poco. Al triplice fischio i tre punti vanno ai padroni di casa, al Benevento, invece, non resta che collezionare l’ennesima sconfitta fuori casa. L’ultimo successo dei sanniti lontano dal Vigorito risale a quel 12 febbraio 2013 in casa dell’Avellino, 9 mesi fa. La prestazione e il risultato di oggi sono un ulteriore conferma che la compagine giallorossa non ha un’identità lontano da casa. Non riesce ad imporsi sugli avversari e ciò è grave considerando quelli che sono i valori di una squadra costruita per fare il salto di categoria in cui sono stati spesi, per un altro anno ancora, tanti soldi: più di un milione di euro. Benevento, così non va: voto 0.
Christian Schipani
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