CAMORRA: BLITZ CC ALL’ALBA NEL SALERNITANO, 23 ARRESTI

Una ventiquattresima persona è sfuggita alla cattura. I 24 indagati a vario titolo dovranno rispondere dei reati di omicidio, tentato omicidio, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, estorsione aggravata dal metodo mafioso. Ventisei perquisizioni domiciliari sono state effettuate dai militari dell’Arma, che si sono avvalsi della collaborazione delle unità cinofile fatte giungere da Pontecagnano, Napoli, Modugno (Ba) e Potenza. Recuperate modiche quantità di stupefacente, per lo più hashish già pronto per essere smerciato. Il blitz dei carabinieri è scattato alle 4.30 di stamani ed é stato coordinato dal comandante del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, Francesco Merone, coadiuvato dal maggiore Michele De Maio, e ha visto impegnati 340 carabinieri. I provvedimenti eseguiti stamani scaturiscono da un’attività investigativa avviata nel dicembre del 2005, a seguito della scarcerazione di Tommaso Fezza, ritenuto il capo dell’omonimo clan attivo a Pagani (Salerno), già federato all’organizzazione camorristica ‘Nuova Famiglia’ del boss Carmine Alfieri. Il ritorno in libertà di Fezza è coinciso, secondo gli inquirenti, con una fase di riassetto degli equilibri criminali nella zona e allo scontro tra i due gruppi criminali, venutisi a creare all’interno dell’organizzazione. La riorganizzazione del sodalizio criminale paganese aveva consentito di controllare varie attività, tra le quali estorsioni in danno di alcuni operatori economici e lo sfruttamento della prostituzione di giovani extracomunitarie all’interno di due locali notturni, uno dei quali era stato praticamente con violenze e minacce sottratto al legittimo proprietario. Inoltre, la gestione dello spaccio di hashish e cocaina nel territorio di Pagani ma anche in alcuni comuni della costa cilentana, sarebbe stata affidata a due nipoti del capo clan. Il controllo monopolistico del settore avrebbe provocato dissidi con un’altra compagine delinquenziale, sfociati poi in ferimenti e l’omicidio di Antonio Venditti, avvenuto nell’aprile 2007.(ANSA).

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