CGIL:”Promesse non mantenute, docenti precari senza paga

Abbiamo avuto la segnalazione di alcuni casi di docenti non pagati, ma a questi vanno aggiunti altri, sempre precari, che hanno ricevuto solo una parte di stipendioÈ un problema che riguarda la vita di insegnanti della provincia di Benevento come di quelli sparsi per tutta Italia e nonostante la gravità della situazione e le promesse fatte dai due ministeri, non se ne viene a capo.Agli inizi dell’anno, per la verità, il Ministero dell’Istruzione, ammettendo l’incredibile disagio provocato, aveva annunciato che il tutto sarebbe stato sanato, che questi insegnanti avrebbero ricevuto ciò che spettava loro: lo stipendio, insomma, l’elemento principale di qualunque rapporto di lavoro.In effetti qualcosa si era mosso a metà gennaio, anche se già allora la Flc Cgil aveva segnalato come gli stipendi dovuti (si arriva anche a somme di diverse migliaia di euro) stessero arrivando a macchia di leopardo, con precari che ricevevano solo una piccola parte del dovuto e altri che non avevano ricevuto un bel nulla. In altre circostanze si sarebbe detto di portare pazienza, ma qui si sta parlando di persone che non hanno ricevuto mesi di stipendi e che devono far fronte come tutti alle spese di tutti i gironi: affitti, bollette, cibo, eventuali figli e via dicendo. Queste sono spese che non possono essere coperte con la “pazienza”.Ma a un mese di distanza il problema non sembra risolto. Le emissioni effettuate il 12 e il 15 gennaio ai fini della liquidazione di 224mila contratti ancora da pagare non hanno risanato per tutti l’ingiustizia. E sembra che per diversi docenti in servizio, non è previsto alcun pagamento nemmeno il 26 febbraio.È possibile che i Ministeri, lo Stato, non paghi lo stipendio a questi lavoratori? Sembra evidente che questo è il risultato di un’insufficiente programmazione nel fabbisogno dei fondi sulle supplenze da parte del Ministero dell’Economia, che ha fatto slittare al 2016 il pagamento degli arretrati delle retribuzioni del 2015, col conseguente aggravio sul lavoro amministrativo, oltre che con la mancata corresponsione degli emolumenti.Ma per questi lavoratori c’è la beffa finale: Il Tesoro ha valutato gli stipendi come arretrati e non viene quindi considerata la detrazione da lavoratore dipendente. In tal caso i supplenti sono stati esclusi dalle detrazioni fiscali dovute per gli eventuali carichi di famiglia, come per il bonus degli 80 euro mensili. I precari con retribuzione fino a 8.000 euro di reddito annuo sarebbero stati totalmente esenti dalla tassazione Irpef. Vincenzo Delli Veneri FLC CGIL BN

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