Contro l\’influenza al via le vaccinazioni

E riparte l’ondata di notizie e raccomandazioni sulla nostra salute: prima fra tutte, l’importanza del vaccino antinfluenzale, L’Asl ne ha acquistato ottantamila dosi, che sono state distribuite ai 240 medici di base e ai venti pediatri. Le vaccinazioni sono già in corso. Ai medici di base sono andate 75mila dosi, cinquemila sono rimaste giacenti presso l’Asl, che potrebbe utilizzarle per far fronte eventuali ulteriori richieste. Come è noto, da anni ormai le vaccinazioni sono state affidate sul territorio ai medici di base che, per questa attività percepiscono anche un minino compenso, stabilito a seguito di una intesa sottoscritta in sede regionale. «Lo scorso anno – ricorda Vincenzo Luciani presidente Ordine dei medici sanniti – abbiamo dovuto far fronte al pericolo di una epidemia da febbre suina, per prevenire la quale avevamo una grande disponibilità di vaccini. L’epidemia, fortunatamente, non c’è stata, e sono stati molti coloro che hanno scelto di non sottoporsi a questa misura preventiva. Pertanto, i vaccini non sono stati utilizzati. Non solo. Sono tanti anche quelli che hanno optato per non fare nemmeno il vaccino antinfluenzale». In tema di influenza stagionale, Luciani rammenta che «lo scorso anno non fu molto cruenta e – dice – anche per questo non tutti sono ricorsi al vaccino. Quest’anno, anche se si tratta solo dei primi giorni e, dunque, è sicuramente presto per tracciare un bilancio, il numero di coloro che vi hanno fatto ricorso è abbastanza consistente. Non sono poche, infine, le prenotazioni dai medici di base». Anche quest’anno si parla di influenza «australiana». Ma vediamo nel dettaglio quali sono le categorie di soggetti cui è consigliato il vaccino antinfluenzale: soggetti di età pari o superiore a 65 anni; bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, diabete mellito e altre malattie metaboliche, malattie renali con insufficienza renale, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie. E ancora: tumori, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari). Devono fare il vaccino anche bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale, donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti, medici e personale sanitario di assistenza, familiari e contatti di soggetti ad alto rischio. Oltre alla vaccinazione, per limitare la diffusione della malattia è importante il lavaggio delle mani, una buona igiene respiratoria, isolamento volontario a casa delle persone con malattie febbrili specie in fase iniziale, uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali).

IL MATTINO del 29 Ottobre 2010

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