De Nigris replica a Lucio Lonardo:\”Sei solo chiacchiere e distintivo\” !

 Il presidente dell’Asia, invece di essermi grato perché pongo all’attenzione del Consiglio comunale il tema del miglioramento funzionale, gestionale, organizzativo, finanziario e dei servizi delle società partecipate, polemizza con me. Non comprendo i motivi di tale risentimento e mi chiedo: Che cosa ha da temere se il Consiglio affronta le difficili questioni che coinvolgono le nostre due aziende?

Forse sarà colpa del compito che gli è stato affidato, ma il presidente Lonardo sembra sentire lezzi dappertutto e ciò lo innervosisce. Ad ogni osservazione, pur se non diretta a lui, reagisce  compulsivamente con risposte spesso fuorvianti. In particolare quando parla dei conti pubblici che definisce, irrispettosamente e senza alcuna dignità istituzionale, come i conti della lavandaia. Dimentica che quei conti sono stati alla base di “scapigliate” azioni che hanno consentito all’attuale maggioranza di vincere, si, le elezioni, ma che, nel contempo, hanno contribuito a ridurre sul lastrico l’ente comunale. Pertanto, invece delle solite tabelle, percentuali, trasferenze, compostaggio e pannoloni, sarebbe opportuno spiegare alla città in che periodo, in che modo e con quali autorizzazioni ha assunto lavoratori interinali costringendo il Comune ad intervenire con risorse aggiuntive, parliamo di un milione di euro,  per evitare l’automatico scioglimento della società.

Per sorvegliare queste allegre evasioni perfino la maggioranza comunale ha convenuto sull’opportunità di istituire meccanismi di controllo che, come un braccialetto elettronico, forniranno informazioni trimestrali sui flussi di liquidità, sullo stato di attuazione degli obiettivi programmati e sull’elenco delle attività svolte.

Detto questo, però, qualcuno prima o poi dovrà pur spiegare a Lucio, ci provo oggi io, che i compiti a cui deve attenersi sono fissati dallo Statuto dell’Asia, se non sbaglio dall’art. 26, e sono ben diversi rispetto al ruolo politico che invece intende interpretare.

Avesse voluto, piuttosto che scegliere la strada della nomina differenziata, poteva candidarsi e contrapporsi o confrontarsi con il sottoscritto, come con  qualunque altro amministratore, nella sede naturale del dibattito e del confronto civico: il Consiglio comunale.

Purtroppo il Sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali di maggioranza, piuttosto che intervenire personalmente nel dibattito, continuano a farsi sostituire dal presidente dell’Asia non rendendosi conto che con questo atteggiamento Lonardo continua ad umiliare i loro ruoli, le loro competenze e loro funzioni. Il problema vero, quindi, almeno per quanto mi riguarda, non è Lonardo, ma chi gli concede di fare il “Lonardo”.

Far fare a qualcuno il gallo sull’immondizia, come si dice dalle nostre parti, è fin troppo facile quando a pagare sono i contribuenti e non gli amministratori che non raggiungono i risultati attesi.

Il socio unico dell’Asia, il Comune di Benevento, ha oggi un solo obbligo: ricordare a Lonardo che in data 30 aprile 2012, con n. di repertorio 15673, ha sottoscritto un contratto di servizio, con il quale, a fronte di un corrispettivo, si è impegnato a tenere pulita la città. Se il presidente dell’Asia ci ha ripensato, o ritiene che le risorse messe a disposizione non sono sufficienti per assicurare i servizi per i quali si è impegnato, non ha altra possibilità che comunicarlo al committente e dimettersi. Allo stesso modo, dovrebbe dimettersi, se ritiene che sia stato l’ente comunale a venir meno ai suoi obblighi contrattuali. Un atto, questo, non di coraggio, ma di dignità.

Per concludere, visto che il presidente Lonardo ha citato von Clausewitz, gli ricordo una frase del generale prussiano che sembra perfettamente adeguarsi alle disastrose circostanze: “Poichè il talento e il genio agiscono all’infuori delle leggi, la teoria si trasforma nell’antitesi della realtà”.

 

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