“Etica medica e spending review a confronto, …”: convegno Tema Nazionale AMMI 2017

Presso la sala Rossa del Rettorato dell’Università degli Studi del Sannio, lo scorso 13 novembre, si è trattato il Tema Nazionale AMMI 2017. Relatori: Prof.ssa Rossella Del Prete, Docente di Storia Economica presso l’Università degli Studi del Sannio, per Buon andamento, efficienza e valutazione della performance nelle politiche di spending review; Dott. Michele Del Vecchio, Dirigente Responsabile Unità Operativa Complessa Gestione Economico/Finanziaria ASL di Benevento, per Processi di cambiamento nella Sanità: come coniugare spending review con la conservazione dei livelli essenziali di assistenza;Prof. Raffaele Sinno, Docente di Bioetica e di Scienze Religiose presso ISSR “San G. Moscati” di Benevento, Master di Bioetica presso l’Università degli Studi di Bari, per Aspetti etici e spending review nella gestione della salute. Sfide e prospettive. Abstract della prof.ssa Angela Maffeo, Presidente AMMI Sezione di Benevento.
“Spending review non significa tagliare la spesa, significa piuttosto rivedere la spesa per poter organizzare al meglio risorse umane ed economiche a vantaggio di tutti, …”. Riecheggiano, nella prestigiosa Sala Rossa del Rettorato, le parole della prof.ssa Rossella Del Prete, Attenta, l’analisi della Docente, che riporta , sulla sp. rev.,anche opinioni del premier Paolo Gentiloni, del ministro Pier Carlo Padoan, del commissario Yoram Gutgeld, della Corte dei Conti, della Consip, riguardanti tutte l’obiettivo primario della sp. rev., vista non come religione dei tagli ma aspirazione all’efficienza. La riduzione del deficit e della pressione fiscale, l’ammodernamento nonché l’ampliamento dei servizi pubblici, dovrebbero esserne le felici conseguenze! Come modalità operative, il rigore nella gestione della finanza pubblica, un deciso cambio di organizzazioni e di meccanismi operativi, la guerra ai comportamenti illeciti! Soprattutto per quanto riguarda la Sanità, adottare il cosiddetto Modello Consip (prevedere un prezzo – non superabile!-di riferimento o benchmark, per gli acquisti di un determinato bene o servizio), per rafforzare la centralizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione. Egualmente efficace risulterebbe il taglio della spesa ai Ministeri. Propedeutica a tutte le operazioni di sp. rev., è l’analisi/valutazione delle risorse (umane, culturali, operative, ambientali …).
Inizia così il Convegno voluto dalla Sezione AMMI di Benevento Etica medica e spending review a confronto.Tema di fondo, sul quale sono andati a convergere gli interventi degli Ospiti Relatori, l’Etica, a cominciare dalle parole di accoglienza del Pro Rettore dell’Università degli Studi del Sannio, prof. Massimo Squillante, che ha evidenziato nell’apertura al territorio il messaggio etico/comportamentale dell’Università; stesso intento si è evidenziato nell’intervento del Presidente dell’Ordine dei Medici, dott. Gianni Ianniello, che, riportando la sentenza di Cassazione 8254/2011, ha ricordato che a nessuno è consentito di anteporre la logica economica alle esigenze dell’ammalato, ricollegandosi anche al codice deontologico dei Medici;  stesso significato nell’intervento del dott. Michele Del Vecchio. Evidenziando che i LEA sono le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o quasi (ticket), il dott. Del Vecchio ricorda che l’Assistenza Sanitaria per i Lavoratori, come anche INAIL, INPS, ENPAS, INAM, ha avuto una origine abbastanza recente. La tutela del diritto alla salute nasce infatti, nel Ventennio Fascista,. Bisognerà poi aspettare il 1958 per il Primo Ministero della Sanità; il 1978 per le USL; il 1992 per le ASL; il 1999 per l’Autonomia Regionale del Servizio Sanitario, che pone a base del suo operato, il valore etico della sussidiarietà, aprendosi anche agli immigrati. Sono del 2017 i nuovi, etici, LEA, che prevedono forti azioni di prevenzione;l’ assistenza distrettuale ed ospedaliera; le prestazioni tecnologicamente avanzate (con esclusione delle obsolete!); l’aggiornamento degli elenchi delle malattie rare, croniche ed invalidanti (che danno diritto all’esenzione!). Anche la nostra Regione Campania si adegua, mediante riduzione delle liste di attesa, tempistica dei pagamenti, potenziamento degli screening oncologici, ecc. Purtroppo, a svilire la bontà di tali provvedimenti che avvantaggerebbero la comunità, manca una chiara definizione delle priorità; troppe leggi vengono scritte ma mancano di applicazione perché non implementate (vedi mancata applicazione del Metodo Consip!). Nel suo intervento, anche il prof. Raffaele Sinno, ci ricorda che la così detta –spending review o rientro di spesa- in campo sanitario, comporta obiettivi politico-amministrativi che si riferiscono a precisi principi etici. E’ indispensabile, infatti, sia indagare le ripercussioni del principio della giustizia distributiva su quello della beneficialità, sia come poter coniugare una corretta applicazione di governance sanitaria con il principio etico della ragionevolezza. I tagli (o risparmi) effettuati non hanno implicato, infatti, veri percorsi di efficienza ed efficacia nei settori che si volevano migliorare. Le cause? burocratizzazione eccessiva del sistema, tensioni e conflitti tra strutture territoriale e budget regionali, blocchi del turnover del personale, ecc. a danno-ritardo per la salute del cittadino-utente-persona.  Per riportate dinamicità e produttività non disgiunte dalle capacità umane, è fondamentale una revisione profonda dei modelli sanitari. Il Prof. Sinno propone il percorso del Thinking lean come possibile innovazione nel mondo della salute, affermando che non sono i modelli teorici di management sanitario a risolvere questioni di relazione e rispetto umano: fare di più non sempre significa fare meglio. Riportare al centro della gestione bioeconomica in sanità l’interesse della persona  è il nuovo, forte obiettivo; ciò comporta assumersi le responsabilità dirette e la valutazione indiretta dei reciproci comportamenti virtuosi! In effetti, sarebbe sufficiente seguire le indicazioni di Aristotele che, fin dal IV secolo a.C., ci ricorda che il bene morale è il massimo dei beni e che non deve rimanere un fatto teorico ma si deve realizzare attraverso l’azione. Per Aristotele l’etica è una scienza pratica, dove il sapere deve tradursi nell’agire. L’anima razionale deve agire secondo virtù; la virtù perfetta è quella che comporta il bene per tutti! Questo concetto ci è stato ribadito dal Cristo cinque secoli dopo (ama il prossimo tuo come te stesso); da Immanuel Kant nel Settecento con il suo Imperativo Categorico;da Gianni Vattimo nel Novecento con il suo Pensiero Debole; … E noi, potremmo farcela!”

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