I nodi della politica Papa e Razzano spingono per le espulsioni e criticano la Mazzoni

 Le accuse e i veleni tra le due componenti del Pdl continuano a tenere banco anche in questi giorni tanto che si è arrivati a chiedere l’espulsione dei consiglieri comunali e provinciali che hanno criticato duramente l’attuale ufficio di coordinamento. Hanno cercato di mediare le posizioni, schierandosi contro eventuali espulsioni, l’europarlamentare Erminia Mazzoni, che ha proposto una assemblea aperta a tutti, e il senatore Mino Izzo che sollecita il confrotno interno. Ma la Mazzoni è finita del mirino di Giacomo Papa, responsabile Enti locali del Pdl e di Giovanna Razzano, componente del coordinamento provinciale del PDL con delega alle Pari Opportunità «La Mazzoni – ricorda Papa – nonostante abbia beneficiato del consenso degli elettori del Popolo della Libertà, non ha ancora aderito alla Provincia al gruppo consiliare del Pdl, preferendo mantenere una posizione di autonomia che in più occasioni ha consentito al centro sinistra di continuare a governare alla Rocca dei Rettori. Né i tanti militanti che frequentano quotidianamente la sede del coordinamento provinciale hanno mai avuto il piacere di incontrare la Mazzoni, al fine di rappresentarle istanze e problematiche di rilevanza europea. Quanto al merito delle questioni poste, la gente, scegliendo il Popolo della Libertà, ha sposato la filosofia del Presidente Berlusconi, che è quella di un patto chiaro tra eletti ed elettori, cestinando definitivamente la politica dei due forni e l’ambiguità delle posizioni». Per Papa la Mazzoni non tiene presente che «a lanciare attacchi, al solo fine di delegittimare una classe dirigente provinciale che è risultata essere vicina alla gente e vincente in più occasioni, sono quelle stesse persone che oggi hanno trovato nell’europarlamentare l’ultima ancora di salvezza. Ed è proprio questo modo di essere che consente di individuare un filo conduttore unico tra la questione locale e quella nazionale». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giovanna Razzano che ritiene lineare il comportamento dell’ufficio di coordinamento provinciale. «Allo stesso modo con cui i vertici nazionali hanno avviato il procedimento di espulsione per Granata, reo di aver offeso colleghi ed istituzioni con il termine ”picciotti”, non si comprende perché diverso peso e diversa misura vada utilizzato nei confronti di chi ha offeso l’intero coordinamento provinciale assimilandolo ad una ”cricca” di potere, laddove l’accezione di tale termine è ben nota alla luce degli eventi nazionali. Ci meraviglia, quindi, che un europarlamentare intervenga non per censurare chi offende, ma quasi per criticare chi si attiva secondo le prerogative statutarie, per la tutela della dignità del partito prima ancora dei suoi rappresentati». Le posizioni, quindi sono nette e, al momento, non s’intravedono spazi per una ricomposizione: sicuramente nel Sannio i riflessi della vicenda nazionale arriveranno quanto prima.

IL MATTINO del 30 Luglio 2010

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