IL CASO | De Girolamo e il battesimo contestato: il parroco smentisce

RACCONTO DELL’ESPRESSO – La vicenda, raccontata dall’Espresso, è ambientata naturalmente nel Sannio, terra della neoministra all’Agricoltura. Luigi Barone, figlio di Ezio, candidato a sindaco di Ceppaloni, ha deciso di battezzare la figlioletta nella parrocchia principale guidata da don Renato. Madrina del lieto evento doveva essere la De Girolamo, amica di famiglia. Tutto era stato fissato ma al sacerdote, don Renato, è saltata la mosca al naso: la De Girolamo non è sposata in chiesa? Allora non può presenziare al battesimo.

IL TRASLOCO – Il papà della neonata, scrive l’Espresso, ha pertanto optato in fretta e furia per un’altra parrocchia alla quale pare sia stata presentata un’autocertificazione dove la De Girolamo risultava “nubile”. La cerimonia è andata in porto ma l’intera vicenda è finita sotto la lente di monsignor Andrea Mugione, vescovo di Benevento.

LA REPLICA DEL PARROCO: TUTTO FALSO – Qualche ora dopo la diffusione del gossip dell’Espresso, arriva la replica del parroco della parrocchia San Giovanni Battista di Ceppaloni, Jean Marie Robert Esposito Mpazayino: «Sono amareggiato per il contenuto chiaramente diffamatorio dell’articolo che riguarda il battesimo della piccola Emanuela Barone. Sin da subito è bene chiarire che la piccola è mia parrocchiana, figlia di una coppia che abita a cinquecento metri dalla Chiesa. Per cui, la celebrazione del battesimo spettava a me e a nessun’altro; è legittima e non ha alcun profilo di anomalia. Conosco ‘le mie pecore e loro conoscono me’. Sono parroco a San Giovanni da 13 anni e conosco vizi e virtù di tutti. Sono felice di aver celebrato questo battesimo perché ritengo che una famiglia cattolica non può mai mancare i benefici dei sacramenti della Chiesa. E’ bene aggiungere, inoltre, che se i genitori della piccola avessero voluto battezzarla in un’altra Chiesa, ad esempio alla parrocchia San Nicola Vescovo di Ceppaloni o alla Cattedrale di Benevento, sarebbe stato indispensabile e necessario il mio nullaosta. Chi ha scritto e imbeccato questo articolo, lavora per dividere e non per unire, per creare dissidi e squilibri nel comune di Ceppaloni. Dispiace leggere del collega Don Renato Trapani che rilascia dichiarazioni del tipo “mi hanno detto”. Può un sacerdote andare appresso alle chiacchiere di paese e della gente? E poi perché i miei parrocchiani avrebbero dovuto consegnargli, e rapidamente, il certificato della madrina prima di chiedere a me il nullaosta? Chi ha scritto l’articolo si è reso protagonista della divisione di due sacerdoti che hanno come missione la pace e la gioia del proprio popolo. Riguardo, invece, la vicenda della signora Nunzia De Girolamo è assolutamente falso che mi ha consegnato un certificato dove dichiarava di essere nubile ma ha soltanto fatto da testimone di battesimo alla piccola Emanuela. La signora De Girolamo è arrivata con la famiglia dinanzi alla Chiesa e all’interno ha seguito, accanto ai genitori e alla zia, la celebrazione. Per cui altre ricostruzioni sono false, tendenziose e diffamatorie. L’estensore dell’articolo deve chiedere scusa a me, a don Renato, alla signora De Girolamo e alla famiglia della piccola Emanuela che non meritano questo ignobile trattamento. In ogni caso noi siamo cristiani e siamo aperti al dialogo e al perdono. Che Dio vi benedica».

 

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