“Il poetico linguaggio dei simboli”, mostra personale di Enzo Trepiccione all’Arte/Studio – Gallery di Benevento

Alle ore 11,00 di domenica 28 ottobre, all’Arte/Studio – Gallery di via Sant’Agostino 15 – Benevento, con la direzione artistica di Antonio Salzano, il testo critico di Mario Lanzione e con la presenza dello storico dell’arte Valeriano Venneri sarà inaugurata la mostra personale “Il poetico linguaggio dei simboli” dell’artista Enzo Trepiccione.

La mostra durerà fino al 13 novembre 2018 e sarà visitabile il martedì e il giovedì dalle 17,00 alle 19,00.
Su appuntamento, telefonando al 3339242084.

Indubbiamente, il disagio dovuto al distacco dell’essere adulto rispetto a quel potenziale naturale di vitalità, apertura mentale e di spontaneità intrinseca nell’età giovanile, ci riporta a quel “bambino” che è presente in ognuno di noi e che ci fa scivolare talvolta nelle paure di una fragile condizione umana e altre volte, invece, ci fa adagiare nella spensieratezza di chi si sente sicuro e protetto. Apparentemente, entrambe, potrebbero sembrare delle debolezze ma, in effetti, è l’esperienza vissuta che si condensa, si cristallizza e si riassume in un unico pensiero temporale che è il presente: l’attimo della vita che appare per poi sfumare nel passato, lasciando nella mente le tracce di quelle visioni. Immagini che diventano l’emblema del nostro percorso di vita. Simboli eterogenei di cose, di luoghi, di emozioni, di gioie, di sofferenze, di affetti, di origine, di appartenenza; sono i segni del tempo, della nostra storia, che s’illuminano e scompaiono come lucciole nella notte della nostra fragile esistenza umana.
Se i sogni e i ricordi fanno parte del nostro subconscio e della nostra storia esistenziale, quello dei simboli è un sistema di comunicazione che agisce sulle nostre conoscenze, dandoci delle indicazioni attraverso vari veicoli come quelli istituzionali, storici, d’identificazione, idealistici, politici, filosofici, esoterici, psichici e spirituali. Un mezzo espressivo usato per riportarci all’origine dei contenuti che racchiudono una mole notevole d’idee e di valori che qualsiasi linguaggio umano non potrebbe apportare alla mente. Un solo simbolo nasconde dentro il suo tracciato, una miriade di significati. Sono tutti elementi che ritroviamo nella pittura di Enzo Trepiccione, attraverso un’analisi dei temi che egli propone nelle sue opere.
I ricordi, i sogni e i simboli, contengono forze razionali e irrazionali in un equilibrio costante tra la realtà e l’immaginazione. La spontanea capacità di Enzo è proprio questa simmetria tra un pensiero oggettivamente esistente e una propria soggettività rappresentata attraverso raffigurazioni di figure stilizzate, di case, alberi e fiori, eseguite con una linea di contorno spessa, forte, immediata e veloce. Procedimenti tecnici che per certi versi richiamano i segni elementari di un bambino e, per altri, rivelano la consapevolezza e la sicurezza di un artista che ha acquisito una cifra espressiva di grande esperienza e che esprime significati e valori appartenenti alla sfera psicologica e affettiva con riferimenti anche all’Italia, terra d’origine, e alla Spagna, la sua attuale residenza. Un passaggio da “figlio” a “padre”, dalle proprie origini a una realtà da conoscere, rispettare e acquisire come modello di vita. Due realtà affettive, sociali e territoriali decisive per la personalità di Enzo che vive con l’emozione di un animo “fanciullesco”, sensibile e disponibile, ma comunque dotato di una professionalità, una serietà e un grande senso di responsabilità.
Gli equilibri tra il raziocinio e l’individualismo non si rivelano soltanto attraverso una rappresentazione iconografica tra elementi diversi nel loro sostanziale tema ma anche dal modo di incasellarle in una sorta di “scaffalature della memoria”. Un modulo razionalmente e proporzionalmente eseguito che ingrandisce o rimpicciolisce secondo l’esigenza dettata dal numero d’immagini necessarie alla narrazione. Infatti, per Enzo è la necessità di raccontarsi in chiave espressionista nell’accentuazione dei contrasti tra colori caldi e freddi, tra primari e complementari.
La reiterazione, quasi ossessiva, della strutturazione delle immagini, nella pittura di Trepiccione non è un’operazione retorica né la replica di una stessa idea moltiplicata all’infinito. Sono riproposizioni introspettive di frammenti narrativi che, nella somma della semantica del segno si trasformano in racconti che si differenziano nella loro raffigurazione concettuale, intorno ad una simbologia che indica l’origine di un’argomentazione arricchita e completata dallo stato d’animo dell’artista e del suo subconscio. In ogni composizione c’è un principio e un orientamento, un percorso da seguire dove s’intrecciano le realtà quotidiane con i sintomi, le tracce di un “vissuto” che esprimono il carattere e la personalità dell’autore.
Attraverso queste antinomie Enzo ci trasporta in un mondo fiabesco, senza visibili malinconie, pessimismi o turbamenti psicologici ma pur sempre inquietanti nella loro contrapposizione tra un’equilibrata rappresentazione compositiva e una tangibile estrinsecazione dell’inconscio. L’amore per la famiglia, per gli amici, per la propria Patria e per la terra che l’ha accolto, Enzo lo esprime attraverso i segni, i simboli e i colori. Un linguaggio poetico ed emozionante che è un concentrato di sensibilità e sentimenti umanistici.
L’amore per la Terra di provenienza e per la Spagna, sono le condizioni fondamentali intorno alle quali orbitano i valori culturali e spirituali di Enzo che non le vive come esperienze separate ma come un globale impegno sociale. Non a caso, in questi anni, ha saputo instaurare e promuovere degli ottimi scambi artistici tra Alicante e Caserta, a dimostrazione che egli si ritiene uno spirito libero e un cittadino del mondo.

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