Il Vescovo, i Carabinieri e la Caritas insieme per un “rivoluzione” di Amore

​Si è conclusa il 17 dicembre la tre giorni di distribuzione del 4° Paniere alimentare Covid-19, organizzata dalla Diocesi beneventana attraverso la sua Caritas in collaborazione con il Comando Provinciale dell’arma dei Carabinieri di Benevento.
​Un Vescovo che non ha paura di sporcarsi le mani, di “puzzare” di pecora, ha lavorato nel preparare le buste che contenevano le derrate alimentari e il materiale per l’igiene personale e della casa per ben 444 nuclei familiari dei 72 comuni e le 116 parrocchie della Diocesi di Benevento che costituiscono, il “gregge”, la famiglia, i figli che, la Divina Provvidenza ed il Santo Padre Francesco gli hanno affidato, affinché il suo ministero di “Pastore” rendesse visibile l’Amore Misericordioso di Dio Padre agli uomini e le donne del nostro tempo.
​Uomini e donne in divisa, rosso e blu, che da sempre hanno incarnato i valori di servizio, vicinanza a chi è debole, dedizione al prossimo, legalità, propri della nostra Costituzione Repubblicana, riassunti nel motto dell’Arma stessa “Semper Fidelis” che hanno accolto le famiglie, all’ingresso della ex scuola allievi carabinieri di Benevento intitolata ad un “martire” della resistenza Francesco Pepicelli, spinto carrelli, hanno sorriso e giocato con i bambini che si accompagnavano ai genitori, dimostrando tutta la loro umanità e vicinanza a chi sta attraversando un periodo difficile e mostrandosi “angeli custodi” non repressori di libertà.
​Operatori e Volontari che con amore, dedizione si sono fatti in quattro non risparmiandosi in nulla affinché i beneficiari dell’iniziativa vivessero questo momento di difficoltà economica provocato dal COVID-19, non con disagio o vergogna, bensì come espressione di vicinanza della solidarietà generata dalla generosità di tante aziende e di tanti fratelli e tante sorelle che hanno accolto l’invito della Caritas a donare affinché nessuno restasse escluso dal vivere con gioia il Natale.
​Chi passeggiava o passava in auto sul viale degli Atlantici, imbruttito da reti arancioni che circondano gli alberi che lo rendevano unico nel suo genere, notava i volti sorridenti di chi usciva carico di buste ricolme di ogni ben di Dio, da quella struttura, cara al cuore dei beneventani, che ha formato tanti giovani, prima come preti, quando era Seminario Regionale, poi come Carabinieri quando è diventata una scuola allievi, chiusa, successivamente, in nome di tagli alla spesa pubblica, fatti in virtù di un non chiaro risparmio, che, oggi, risulta essere stato solo un danno sia dal punto di vista economico per la città, sia per la formazione delle giovani generazioni.
​Tre giorni di bellezza, di gioia, di “rivoluzione”, perché quando le scelte e le azioni che si fanno mettono al centro l’uomo con la sua dignità, tutto, economia, ambiente, città, strutture, riprendono vita, vigore, diventano belle, nuove, risplendono di quella luce che parte dall’umile grotta di Betlemme ed illumina tutto l’universo, dicendo alle coscienze che Dio è Amore e che ogni uomo, senza alcuna distinzione di nazionalità, ceto sociale, condizione economica, orientamento sessuale, età o istruzione, è stato creato a Sua immagine e somiglianza, degno, quindi, di ogni attenzione e premura. Per farci uscire dal nostro egoismo e dalla nostra superbia, Dio ha voluto “spogliarsi”, “abbassarsi” facendosi “Bambino” perché noi imparassimo a proteggere e difendere i deboli e gli ultimi, perché l’uomo capisse che l’unica vera “rivoluzione” che vale la pena di innescare è quella dell’Amore.
​Quando questo sarà compreso e realizzato da chi è ha scelto di servire le persone attraverso le istituzioni politiche, economiche, religiose: nazioni, regioni, province, comuni, imprese, banche, aziende, uffici pubblici, giustizia, forze dell’ordine, scuole etc.. potremo dire che è Natale e sentirci ed essere Fratelli Tutti.
(Foto di Gianpaolo De Siena)

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