KARATE. MICHELA DAMIANO MEDAGLIA DI BRONZO AL CAMPIONATO DEL MONDO PER NAZIONI

La manifestazione iridata, durate ben tre giorni, ha visto brillare tutti i rappresentanti sanniti del Maestro Alfredo Testa. Le lunghissime attese fra un combattimento e l’altro, causa l’enorme numero di iscritti nelle varie categorie, hanno creato non poche difficoltà per tutti gli atleti in gara.Mario Matarazzo, è stato il primo dei sanniti ad affrontare questa grande avventura. Inizia un po’ contratto, evidentemente emozionato per l’importante posta in palio, supera tre turni ma si ferma al quarto, superato di misura, causa errori legati all’inesperienza. Questo forte atleta era stato inserito in una categoria con oltre cento partecipanti, un vero record!Due turni superati anche per Cosimo Savoia, che si ferma ai quarti di finale, bloccato più dalle proprie paure che dai pur forti avversari. Eppure questo bravo atleta, da due anni Campione Italiano in carica, aveva mostrato una maggiore intraprendenza nelle precedenti occasioni, cosa che faceva sperare in un risultato importante anche ai Mondiali.Nella schiera di rappresentanti femminili della Seishinkan, la prima ad affrontare la ribalta internazionale è stata Michela Damiano. Pur inserita in una categoria con ben 40 concorrenti, appare subito in giornata di grazia. Fredda, decisa e determinata, affronta i vari turni di qualificazione con incredibile sicurezza, vince e convince. Arriva alla semifinale, trovandosi di fronte una forte atleta francese, si batte alla pari e risponde colpo su colpo, il combattimento è emozionante e alla fine si arriva alla parità. Si va allo spareggio, la Damiano commette l’unico errore di strategia di tutta la gara che le costa la finale. L’atleta francese vincerà poi il titolo Mondiale. Per Michela Damiano, una storica quanto importantissima medaglia di bronzo.Un capitolo a parte meritano le due brave e preparate atlete Daniela Iscaro (tre volte campionessa Italiana di categoria) e Serena Piccirillo. Inserite nella stessa categoria, subiscono medesima sorte ad opera di un fazioso quanto impreparato arbitro Ucraino. La prima a pagarne le conseguenze e Serena Piccirillo, apparsa in grande forma, determinata a raggiungere il podio mondiale, sfodera una prestazione di alto livello che si infrange contro il muro di un arbitraggio a senso unico. Costretta allo spareggio, attacca e va a segno ma l’arbitro non vede ed assegna il punto all’avversaria irlandese che passa immeritatamente il turno. Daniela Iscaro, candidata alla vittoria finale, arriva come un treno fino ai quarti di finale ma viene fermata dallo stesso arbitro incontrato in precedenza dalla Piccirillo. Costretta a cedere il passo, sempre allo spareggio, alla pur brava atleta rumena, solo per le incredibili decisioni prese dall’arbitro Ucraino, inutili le veementi proteste del coach italiano. Con questo ennesimo torto arbitrale si chiude l’estenuante capitolo Mondiale che, nel bene e nel male, i giovani atleti Sanniti della Seishinkan non potranno mai dimenticare.

ARTICOLI CORRELATI