L’on. Boffa scrive all’Assessore regionale alla Sanità Montemarano: “Si eviti la riduzione dei Presidi di continuità assistenziale per garantire un’as

La missiva è stata inviata anche al direttore generale dell’Asl Bn1, Bruno De Stefano. “L’organizzazione dei servizi di assistenza sanitaria nel territorio del Sannio – si legge nella missiva – è in larga parte basata sui servizi di assistenza primaria, medicina di base e continuità assistenziale. Questo modello organizzativo è sicuramente legato al contesto degli insediamenti caratterizzato da numerosi centri molto spesso con pochi abitanti. In tali ambiti questi servizi rappresentano il necessario primo livello diffuso sul territorio ed a questi livelli è demandata l’assistenza ai cittadini affetti da patologie curabili al domicilio e l’individuazione dei malati abbisognevoli di cure in strutture più specializzate e attrezzate, queste ultime poste principalmente nel capoluogo di provincia. Per questi motivi particolare importanza hanno avuto nel corso degli anni i presidi di continuità assistenziale (quelli che si chiamavano una volta guardia medica) che funzionano negli orari notturni dei giorni feriali e nei giorni prefestivi e festivi nelle 24 ore.Alcuni, pur necessari, provvedimenti regionali di riordino sulla sanità hanno previsto per tali servizi un dimensionamento, diverso da quello attuale, basato sui parametri di popolazione assistibile potenziale e riferiti alla numerosità di popolazione.Il parametro previsto per le are extraurbane è di 1 medico ogni 4000 abitanti, con la possibilità di incrementare tale dotazione per le zone a bassa densità abitativa prevedendo un medico ogni 3000 abitanti. Ogni medico effettua orari settimanali di 24 ore e l’attività settimanale necessaria per assicurare la presenza di almeno un medico per presidio è di circa 108 ore, esclusi i giorni festivi infrasettimanali.Questo criterio purtroppo mal si adatta alla realtà del Sannio ed alle aree interne ove esistono numerose zone caratterizzate da molti piccoli centri abitati distanti tra loro.Conseguenza di ciò rischia essere la chiusura di numerosi presidi di continuità assistenziale. Pertanto con l’applicazione di questo provvedimento i cittadini in queste zone sarebbero costretti, negli orari di funzionamento della continuità assistenziale, a lunghi spostamenti specie in inverno in strade impervie e con condizioni climatiche non ospitali. Tutto questo potrebbe determinare una riduzione della assistenza sanitaria erogata ai cittadini e sicuramente un incremento del ricorso in alternativa ai presidi ospedalieri per prestazioni improprie. Sono consapevole della necessità di affrontare questo problema senza spirito campanilistico ma con il solo desiderio di collaborare con gli organismi istituzionali dell’Assessorato per assicurare prestazioni adeguate ai cittadini del Sannio e delle aree interne della Campania.Per questo motivo chiedo all’Assessore Regionale di intraprendere ogni utile e urgente iniziativa tesa ad individuare una soluzione che garantisca una assistenza sanitaria efficace e accessibile per i cittadini di queste realtà territoriali, senza alcuna riduzione dei Presidi di continuità assistenziale (Guardie mediche), per garantire i necessari livelli di assistenza ai cittadini di questi territori”.

ARTICOLI CORRELATI