Mensa scolastica, C.U.B.: gli iscritti sono poco più di 300 ma solo 150 hanno pagato; è un bluff la cassa integrazione per i dipendenti annunciata dalla Quadrelle 2001 e dalla assessora Ingaldi

Si è tenuto ieri l’incontro convocato dall’assessora Amina Ingaldi del Comune di Benevento, tra la Coop. Quadrelle 2001 e la CUB ( Confederazione  Unitaria di Base)  per il servizio di mensa scolastica.  I funzionari comunali presenti insieme all’assessore solo ad una parte della riunione, hanno innanzitutto comunicato di non aver ancora ricevuto dall’INPS  i dati sul pagamento dei contributi. I delegati della CUB hanno insistito nel chiedere che tale verifica si faccia con urgenza perché è condizione indispensabile per l’affidamento dell’appalto.  Per la presunta cassa integrazione in deroga, annunciata a mezzo stampa la scorsa settimana al termine dell’incontro tra CGIL, CISL , UIL, Assessora Ingaldi e Quadrelle 2001, è emerso che la ditta di Quindici , intende richiedere  gli “ammortizzatori sociali”  al momento di iniziare il servizio (forse il 3 novembre)   allorquando verificherà ufficialmente che i pasti richiesti sono di molto inferiori ai 1.000  previsti dall’appalto pattuiti. Infatti, al momento gli iscritti sono di poco superiori ai 300 (ma solo 150 hanno pagato) ma la ditta non intende accollarsi il costo del lavoro fino all’eventuale accoglimento della cassa Integrazione in deroga e nel caso il servizio dovesse durare oltre il 31 gennaio, intende procedere ad un ulteriore riduzione di orario del personale dipendente e quando ciò non fosse sufficiente non esclude  licenziamenti collettivi.
L’incontro è finito senza la sottoscrizione  del verbale considerata  la impossibilità di accordo. E’ chiaro, infine, che la Quadrelle 2001 e il Comune di Benevento stanno prendendo tempo con gli annunci di inizio del servizio puntualmente rinviati, perché aspettano l’esito del ricorso pendente al TAR per l’eventuale affidamento del servizio per 5 anni. Se il Tribunale Amministrativo dovesse dare ragione alla cooperativa avellinese il Comune di Benevento dovrebbe affidargli il servizio per un minimo  di 750 pasti, pagati in ogni caso, al prezzo di 4,79 euro, ma siccome i pasti effettivi non supereranno i 300, allora la ditta licenzierà (così pensa) i due terzi dei lavoratori. Ottimo risultato ottenuto prima dall’amministrazione guidata da Fausto Pepe e poi condotta allo stesso modo dall’attuale sindaco clemente Mastella.

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