Nuova situazione politica al centro del Consiglio Provinciale

Questi ha subito proposto di unificare i soli due punti all’ordine del giorno concernenti la nuova situazione politica. I lavori sono iniziati con la dichiarazione della revoca degli assessori Forgione e Cirocco e la nomina degli assessori Antonio Barbieri e Annachiara Palmieri. Si è quindi registrato un intervento del presidente della Provincia Aniello Cimitile circa la crisi venutasi a creare dopo la decisione del leader dell’UDEUR di presentarsi nelle Liste elettorali del centrodestra alle prossime Europee. Secondo Cimitile, l’instabilità del sistema politico italiano è omai una caratteristica insita nella vita e nel sistema politico italiani e riguarda entrambi gli schieramenti, con aggregazione e disaggregazioni delle alleanze, spesso improvvise. “Ci troviamo tutti a dover convivere con questi fenomeni” – ha detto il presidente, che ha ricordato come le fibrillazioni politiche si accentuino soprattutto in vista delle scadenze elettorali. Le instabilità politiche di solito vengono giudicate con modelli meramente aritmetici, senza tener conto di più complessi elementi dinamici di valutazione e di confronto. Inoltre, in tali casi, spesso si alimentano accuse contro le persone senza alcun riguardo per i sentimenti e i travagli sinceri dei singoli rappresentanti politici. Ma, a fronte della instabilità dei governi, resta imperante soprattutto in questa contingenza storica, ha aggiunto Cimitile, una pesantissima crisi economica e sociale specialmente in Campania, segnata da dati drammatici circa la crescente disoccupazione e la crescita esponenziale della Cassa Integrazione Guadagni. Al cospetto di una simile situazione occorre, ha proseguito il presidente, necessariamente rimboccarsi le maniche: questo è il primo punto che deve essere affrontato da un rappresentante delle Istituzioni – ha affermato Cimitile. Egli ha richiamato gli Indirizzi di Governo della sua amministrazione ed ha confermato la volontà di “ricercare con testardaggine la più vasta e completa intesa inter-istituzionale e politica su alcuni grandi progetti ed obiettivi”. Infine, Cimitile ha espresso un sincero ringraziamento per il lavoro svolto agli assessori Forgione e Cirocco, da lui stesso revocati.Antonio Barbieri, neo assessore e Vice presidente, ha quindi chiesto ed ottenuto la parola per motivare la sua adesione al progetto politico e programmatico di Cimitile. Barbieri ha contestato innanzitutto le accuse di trasformismo. Egli ha citato il Depretis che, nell’ottobre 1876, riferendosi appunto al trasformismo, parlò piuttosto di “feconda trasformazione”, che fu quella di rassicurare l’opinione pubblica moderata e di allargare i consensi intorno ad una esperienza politica che nutriva propositi chiarante riformatori, mediante un allargamento della maggioranza parlamentare ed assicurando al governo la collaborazione di tutti gli esponenti della classe politica. Ed è questa precisamente l’ottica nella quale, ha proseguito Barbieri, egli stesso si è mosso. Egli ha infatti voluto salvaguardare il rapporto tra le Istituzioni democratiche ed i cittadini, consentendo alle Assemblee elettive di poter continuare il proprio lavoro a servizio della collettività. La decisione dell’UDEUR di aderire al PDL aveva come corollario – ha precisato il neo vice presidente della Provincia – il mutamento degli assetti politici sia al Comune che alla Provincia. Pertanto, ha proseguito Barbieri, mi sono assunto la responsabilità di condividere l’esperienza di Cimitile, così come indicò nel 1876 Depretis. Questa decisione, ha proseguito Barbieri, anche in considerazione dei torti personali che egli stesso avrebbe subito in occasione delle passate vicende elettorali e di partito. “Non ho subìto da Cimitile alcuna pressione per abiurare alcunché” e, concludendo, Barbieri ha detto: “ho preferito la democrazia ai giochi di potere e a progetti senza etica politica”.Il consigliere del PDL Luca Ricciardi, intervenendo nel dibattito, ha dal canto suo rimarcato la contestazione che aveva già espresso ancora prima che iniziasse la seduta in Consiglio provinciale. “La gestione di questa crisi ha profondamente disorientato l’opinione pubblica. Sono state screditate le istituzioni – ha spiegato Ricciardi”. A suo giudizio, c’è stata una vera crisi di potere “perché c’è stata una coalizione che non ha saputo rinnovarsi. Ci voleva uno scatto d’orgoglio per emancipare le istituzioni così come richiede anche il Partito Democratico. E’ mancato il coraggio. Di fronte alla crescente disoccupazione ed alle manovre come le “short list” – ha proseguito Ricciardi – occorre rivendicare con orgoglio una nuova prospettiva di sviluppo per il territorio”.Franco Damiano, per il gruppo del PD, ha contestato l’equiparzione tra la crisi dei partiti politici ed il destino delle Istituzinioi. Egli ha parlato della prevaricazione delle formazioni politiche nei confronti delle Istituzioni, ma questo non deve più avvenire perché non è possibile questa moritifcazione continua. Damiano ha affermato che il sistema politico italiano ha la tendenza a trasferire anche le crisi personali in politica. La personalizzazione della politica è una degenerazione della democrazia rappresentativa – ha affermato Damiano. Le istituzioni invece si legittimano quando rispondono alle esigenze dei cittadini”. Il consigliere del PDL Gennaro Capasso, dal canto suo, ha affermato di vedere nero nelle prospettive politiche della nuova Giunta Cimitile. Infatti, a suo giudizio, non si capisce quale sia l’approdo di questa Amministrazione che si basa su un progetto politico sviluppato senza trasparenza. Il vice di Cimitile, l’avv. Barbieri, ha continuato Caopasso, ha contribuito in campagna elettorale a elaborare un programma alternativo al centrosinistra ed oggi invece si ritrova a lavorare fianco a fianco con lo stesso presidente che lui aveva avversato. Per questo, a suo dire, non c’è prospettiva politica, mentre la situazione del Sannio è tale da richiedere invece un’azione forte per superare la crisi economica in atto. A giudizio di Capasso è necessario tornare alla volontà popolare chiedendo ai cittadini un giudizio su quanto accaduto e la fiducia verso un nuovo progetto. Le crisi, stando così le cose, si ripeteranno nella Rocca dei Rettori e non daranno stabilità all’Istituzioni. E’ stata scritta una brutta pagina e i cittadini hanno perso la fiducia nella Rocca dei Rettori”.La consigliera Erminia Mazzoni ha affermato di aver ragionato sulla situazione in cui si è venuta a trovare lei stessa, il Partito e la stessa Rocca dei Rettori, peraltro in un momento familiare molto difficile. La consigliera ha ripercorso con amarezza questa momenti, definendo “paradossale” che le sue decisioni possano determinare la continuazione in vita o meno di questa Amministrazione. “Non si può chiedere ad una sola persona – ha detto la Mazzoni – di determinare i destini di una intera Provincia. E’ troppo un carico simile di responsabilità per uno solo. Io ho dunque il dovere di confrontarmi con tutte le circa dodicimila persone che mi hanno votato. Io mi sono dimessa dall’UDC perché non ho condiviso la linea politica del mio partito ma su vicende che non avevano riferimento alcuna alla questione locale, ma a quella nazionale. Affido dunque al partito, ai candidati e agli iscritti la decisione sulla possibilità di rappresentare ancora qui la mia battaglia politica in Consiglio. Oggi il mio partito è sottoposto a pressioni nonché ad insinuazioni e a calunnie circa il collocarsi da una parte o dall’altra, perché il suo apporto risulta determinante per una parte o per l’altra. Permettetemi dunque una pausa ulteriore di riflessione per confrontarmi con tutte le persone che mi hanno votato”. L’assessore Gianluca Aceto, prendendo la parola, ha ricordato che rispetto agli sconvolgimenti epocali della crisi economica e sociale in atto e della stessa malattia che avvince le istituzioni e lo Stato, occorre mettere in campo passione ed onestà intellettuale, spirito di servizio e dedizione. La politica, secondo Aceto, deve essere in grado di interpretare il proprio ruolo che è di garanzia delle Istituì

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