OPERAZIONE “acque di vegetazione”

I primi accertamenti effettuati dal personale del Comando stazione del corpo Forestale dello stato di Montesarchio risalgono al 24.11.2009.

Presso la località Tre Ponti, infatti, venivano rinvenute nel torrente Caudino acque nere e maleodoranti che scendevano verso valle.

In un primo momento si pensava che potesse trattarsi del percolato della discarica Regionale, a causa di qualche guasto all’impianto, successivamente all’intervento dell’ARPAC con prelievo di campioni, si accertava che l’odore di dette acque era simile a quelle provenienti dalla lavorazione delle olive.

Il giorno seguente gli uomini della forestale di Montesarchio nel percorrere a ritroso tutto il tratto del torrente –camminando quasi cinque chilometri di asta torrentizia- dal punto di rinvenimento delle dette acque, inerpicandosi tra spiname, anfratti e scarpate, in quanto non c’era un sentiero, rinvenivano il punto in cui erano stati sversati i rifiuti liquidi.

Pertanto, dietro appostamenti diurni e notturni nella zona, una volta individuato l’area dell’illecito sversamento, venivano compiuti ulteriori appostamenti.

Il giorno seguente, infatti, venivano controllate, dietro appostamenti e pedinamenti tutte le movimentazioni del soggetto individuato. Costui durante le ore notturne scaricava una cisterna presso un’oleificio di Campoli Monte Taburno.

L’autotrasportatore veniva fermato e venivano immediatamente posti in essere tutti gli accertamenti di rito inerenti le verifiche in materia di normative ambientali. Il personale del Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Montesarchio a seguito anche di disposizioni impartite dall’Autorità Giudiziaria procedeva alla verifica delle normative ambientali dei due frantoi oleari a seguito delle informazioni emerse nel corso delle indagini.

Gli accertamenti presso i due frantoi del Comune di Campoli Monte Taburno portavano al sequestro, in uno di esso, di nr. 02 scarichi abusivi, di una cisterna per il trasporto e lo sversamento dei rifiuti liquidi provenienti dalla molitura delle olive; di un’area dove erano stoccati rifiuti speciali non pericolosi di vario genere e al sequestro delle sanse umide perché stoccate irregolarmente.

Nell’altro frantoio veniva posta sotto sequestro una cisterna utilizzata per il trasporto e lo sversamento illegale dei rifiuti liquidi provenienti dalla molitura delle olive e venivano contestate altre violazioni alle normativa in materia ambientale.

Inoltre ai responsabili dei due frantoi veniva contestato la mancanza dell’autorizzazione per le emissioni in atmosfera.

Si evidenzia che sono ancora in corso accertamenti presso altri oleifici per le verifiche alle normative ambientali inerenti la gestione dei reflui provenienti dalla lavorazione delle olive.

Tanto si comunica per la successiva pubblicazione.

 

IL COMANDANTE PROVINCIALE

Ferrantino Dr. Evaristo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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