Oreste Vigorito pronto a ripartire con grande determinazione, uno spirito nuovo e tanta voglia

Il nodo principale è stato sciolto. Ci sarà. La "grossa riflessione" come lui stesso l’aveva definita in quel traumatico tardo pomeriggio di domenica 5 giugno ha avuto l’epilogo che tutti si auspicavano e pensavano conoscendo certi legami, la "bontà" della sua parola, la sacralità delle promesse, l’amore ed i sentimenti verso i colori giallorossi, il sindaco, la città ed i tifosi. In pratica la sensazione è che a dispetto di delusioni, amarezze, errori, tradimenti, trasversalità negative, episodi sfortunati ed accanimenti del "palazzo", oltre a batoste inusitate ed anacronistiche lui riparte. E riparte da "gladiatore" come si intuisce dalle prime mosse e dalle scelte effettuate, in attesa della conferenza stampa di martedì dove dirà "pensieri, parole e sogni".
Intuizioni ed indiscrezioni fondate dicono che in questi giorni c’era un uomo amareggiato e provato, anche arrabbiato, ma determinato, pronto a ripartire e che ha fatto della missione giallorossa un qualcosa di personale. Ma di quelle esternazioni ci saranno "tracce" perchè rispetto a questi anni ci saranno novità con tentativi di miglioramenti e correzioni, variazioni di staff, metodologia forte, stile azienda, efficace, esigente e senza troppi fronzoli. Un Oreste più distaccato, ma sempre caricatissimo, ricco di intuizioni, voglia di vincere, carisma, amore e passione. Sarà o no il presidente, non conta, conta invece che ha rimesso l’elmetto ed ha anche abbassato la visiera perchè è pronto a combattere per portare avanti certi diritti e sarà spietato, giustamente, anche verso chi cercherà di infangare il buon nome, la casata, il suo Benevento che della pulizia e della lealtà ha fatto le proprie fondamenta in questi anni, anche a costo di sconfitte. Come nel caso calcioscommesse dove assurdamente è stato coinvolto per "colpirlo" perchè di certo non è uno scommettitore o un malato di questi vizi e stando sempre a chi gli è vicino è stata la cosa che lo ha ferito maggiormente, perchè c’era una "cattiveria" sottile ingiustificata e ingiustificabile. Questo episodio e l’aver deluso i suoi tifosi lo hanno "colpito" fortemente e nei giorni in cui chiunque avrebbe pensato di mandare tutto a quel paese, proprio per un sottile filo d’amore che niente e nessuno potrà sciogliere anche incomprensioni sul nome o sull’acquisto, si riparte insieme, con un’altra avventura partendo da chi tre anni fa ci ha regalato gioie, ma soprattutto non ha voglia di fare il fenomeno o dimostrare di essere testardo o di aver inventato il calcio… Stavolta è stato ancora più dura venirne fuori visto che per la prima volta non c’era il gemello, la roccia, la spalla su cui piangere e fare leva per rialzarsi. Anche se sono certo che "lui" da lassù ha ugualmente dispensato pillole di saggezza e di forza. A buon intenditor.
Bentornato presidente o meglio salve presidente visto che non è mai andato via anche in questi giorni bui di incertezza in cui rifletteva su come fare più forte il Benevento e non come lasciare… Anche perchè lei sa cosa vuole e voleva Ciro.
A presto. Ormai ho e abbiamo imparato a "sentirla" anche quando non parla, sia attraverso delle scelte che immaginando ciò chè è l’Oreste-pensiero.

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