Pane in busta ancora problemi

In un comunicato le Associazioni Regionali dei Panificatori CONFARTIGIANATO, ASSIPAN-CONFCOMMERCIO, CLAAI, CASARTIGIANI, APLPN-FIPPA e della rete distributiva alimentare, FIDA-CONFCOMMERCIO ritengono che a due anni dall’approvazione della legge, senza concertazione alcuna, ha posto l’obbligo del confezionamento del pane in Campania, siano finiti i tempi dei dibattiti e delle ulteriori riflessioni, in quanto dall’8 agosto 2006 i Panificatori e la rete distributiva alimentare della Campania sono alle prese con i sostanziosi verbali degli organi di controllo. Dopo due anni circa d’incontri, grazie all’impegno di alcuni Capigruppo Consiliari e della III Commissione Permanente della Regione Campania, attraverso una ritrovata attività di concertazione, si era giunti alla determinazione, che la Regione Campania non sancisse l’obbligo del confezionamento del pane, ora è il tempo della definitiva applicazione di tale principio da parte del Consiglio Regionale.Non è giusto anteporre l’interesse di “pochissimi – industrie del pane e di buste di plastica” – sottolinea Donato Scarinzi Segretario della Confartigianato di Benevento – a quello della categoria dei panificatori artigianali che conta, in tutta la Campania, circa 13.000 addetti che quotidianamente, sacrificando il sonno, assicurano il consumo di un prodotto genuino e gustoso ed a quello più diffuso di tutti i consumatori che non avranno più la possibilità di acquistare il buon pane artigianale se non rivolgendosi a produttori abusivi. La busta di plastica ammazza il fragrante pane artigianale.“Dum Romae loquitur, Sagunti moritur”: mentre la politica discute, il Pane artigianale campano di qualità muore! Il 18 ottobre alle ore 10,00 le Associazioni realizzeranno un presidio presso il Consiglio Regionale della Campania (Centro Direzionale Isola F13) dove incontreranno i Consumatori e la Stampa e consegneranno ai Consiglieri Regionali uno specifico ordine del giorno (vedi allegato), pertanto invitiamo tutti i panificatori a dimostrare concretamente il loro dissenso venendo il 18 ottobre a Napoli davanti la sede del Consiglio Regionale.

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