Presentato il manuale delle buone pratiche per l’inserimento lavorativo di disabili psichici

Nel gruppo di ricerca, anche Antonietta Maiorano e Annarita Piesco. Il convegno ‘Laboratori di metodo sulla progettazione partecipata e formazione degli operatori coinvolti nell’inserimento lavorativo delle persone con disturbo psichico’ ha avuto l’obiettivo di presentare i risultati emersi dal lavoro svolto dagli operatori territoriali del settore rispetto ai percorsi di inserimento lavorativo delle persone affette da disabilità psichica. L’idea che ha animato la giornata è stata quella di far comprendere le finalità della metodologia della progettazione partecipata e dunque promuovere la cultura dell’inserimento lavorativo dei disabili, i compiti e le funzioni degli operatori che intervengono in tale percorso e il coinvolgimento attivo degli attori territoriali. Durante la giornata di lavori è stato presentato il ‘manuale delle buone pratiche’, frutto delle esperienze concrete emerse e degli studi affrontati nel percorso dei laboratori di metodo, nucleo fondante del progetto ideato dal team coordinato da Giuliana Franciosa. Sono stati avviati 4 laboratori: utilizzo della progettazione partecipata nell'elaborazione di interventi; laboratorio per i formatori; creazione di reti tra i servizi sia pubblici che privati; intervento precoce e prevenzione in ambito educativo. Ad ogni laboratorio ha partecipato un gruppo di 20 operatori che sul territorio si confrontano quotidianamente per la loro professione con la problematica della disabilità. Nel minor tempo possibile, il manuale, che raccoglie appunto i risultati scaturiti dalle sessioni di laboratorio, sarà pubblicato e consegnato alla regione Campania, con l’auspicio che quest’ultima prenda in considerazione le linee guida predisposte dalla ricerca del Prop. P per sensibilizzare e favorire l’inserimento dei lavoratori con disturbo psichico. L’esperienza, inoltre, potrebbe essere replicata, poi, anche in altre regioni. Hanno partecipato gli psichiatri Walter Di Munzio e Franco Veltro, con interventi relativi rispettivamente alla ‘progettazione partecipata per l’inserimento socio lavorativo:interventi integrati e procedure standard in rete tra servizi territoriali pubblici e privati’, e ‘alla formazione dei formatori e all’intervento precoce per la prevenzione sia in ambito educativo che formativo’. Al tavolo dei relatori, il presidente Isfol, Pier Antonio Varesi, il dirigente Prop.P. Amedeo Spagnolo, Giovanni Bartoli, ricercatore Isfol, Giuliana Franciosa, coordinatrice di progetto, Marco Berardo Di Stefano, presidente rete fattorie sociali, e Christian Giordano, facilitatore di Eulab Consulting. Presenti numerosi operatori territoriali del settore che hanno fornito la propria testimonianza. Ad aprire i lavori la coordinatrice del progetto, Giuliana Franciosa, che ha sottolineato l’importanza di questa giornata di confronto così: “Quello di oggi non è una vetrina ma un momento di studio e approfondimento di un’iniziativa che ha visto la prima realizzazione pratica in Campania, a Benevento”. “Tale attività di formazione consiste nella fase conclusiva di un percorso destinato a potenziare le competenze specifiche degli operatori del settore, accoglienza, professionalità, capacità di superare gli schemi, per facilitare l’inserimento lavorativo dei disabili psichici. Il progetto ha lo scopo di far comprendere quello che serve in questo settore e quale metodologia utilizzare per fornire risposte adeguate. Dunque, concluso questo ciclo, siamo pronti ad andare avanti con lo scopo di apportare un effettivo miglioramento nella vita di queste persone”, così Amedeo Spagnolo, dirigente area Prop.P. Le battute finali del convegno sono state incentrate sul ruolo fondamentale ai fini dell’inserimento lavorativo e dell’integrazione che le fattorie sociali hanno sulle categorie svantaggiate, quali appunto quelle dei disabili psichici.

 

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