Regionali. Lady Mastella:\”veleni alimentano sciacalli\”

Sandra Lonardo Mastella ha così rivissuto le tensioni del gennaio del 2008, quando era Presidente del Consiglio regionale della Campania e subì l’amaro calice degli arresti domiciliari per un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) su una presunta tentata concussione al manager dell’ospedale di Caserta, Luigi Annunziata. Come sette anni fa, anche questa volta, all’inserimento nell’elenco degli impresentabili alle elezioni regionali di domenica in Campania Sandra Lonardo ha reagito con orgoglio ma anche con durezza. “Non ho condanne ma solo assoluzioni con formula piena. La sospensione della Severino non mi riguarda. Ringrazio – dice con ironia – la Commissione Antimafia per questa nuova dose di veleni, che alimenterà azioni di sciacallaggio politico, anche sul piano locale. Ormai non mi meraviglio più di nulla. Sono serena perché sono certa, certissima di essere più che presentabile. Presentabilissima”. Il suo nome nella lista “o è un macroscopico errore o – dice – è un nuovo tentativo di spargere fango su di me e sulla mia famiglia. Mi riservo eventuali azioni risarcitorie per il danno che patisco a 24 ore dalle elezioni. Neppure nei regimi comunisti e fascisti alla difesa veniva dato un tempo così esiguo per dimostrare le proprie ragioni”. A rincarare la dose e a scatenare l’attacco politico è il marito, l’ex Guardasigilli Clemente Mastella, che senza mezzi termini chiede che la Presidente dell’Antimafia, Rosy Bindi, lasci l’incarico. “Chi a poche ore dal voto dà, senza averne alcuna potestà normativa e fuori da ogni contesto giurisdizionale, giudizi simili a sentenze – dice Mastella – ha un solo dovere di civiltà giuridica e democratica: dimettersi”. “Ci hanno rivoltati come un calzino – aggiunge Sandra Lonardo ricordando le inchieste del passato – hanno indagato su di me, su mio marito, sui miei figli, hanno verificato e controllato i nostri correnti, svolto indagini accurate. Alla fine di tutto questo, tutti questi procedimenti si sono conclusi con assoluzioni piene, richieste di proscioglimento e archiviazione da parte degli stessi inquirenti. Mai – conclude con orgoglio – nessuna condanna per nessun tipo di reato”. Oltre all’arresto ai domiciliari per 13 giorni subito nel 2008, Sandra Lonardo fu sottoposta al divieto di dimora in Campania nel 2009 per un’inchiesta sull’Arpac, l’agenzia per l’ambiente: lady Mastella fu costretta per circa sei mesi a vivere fuori regione, a Roma, lontana dalla sua amata Ceppaloni (Benevento) e a fare la campagna elettorale lontana dal territorio. Una campagna particolarmente innovativa tanto che sul suo caso fu scritta una tesi di laurea. Dall’inchiesta sull’Arpac – che di fatto distrusse l’Udeur, il partito fondato dal marito, Clemente Mastella – è stata prosciolta, nel corso del procedimento, dall’accusa di concussione il 15 gennaio scorso. Sandra Lonardo, inoltre, è stata processata ed assolta con formula piena a Benevento, il 24 aprile dell’anno scorso, su richiesta del pm, nell’ambito di un’inchiesta su concessioni per la realizzazione di nuovi supermercati. Il 19 novembre 2014, nell’ambito del procedimento su Iside Nova, che organizzava una manifestazione culturale a Benevento, è stata assolta con formula piena, sempre su richiesta del pm, insieme al figlio Elio Mastella. (ANSA).

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