Ruscello:\"Un ulteriore debito di oltre 3 milioni aleggia su noi cittadini contribuenti e potrebbe far fallire anche l’ASIA\"

e in questa sede mi riferisco all’ASIA, devono trovare perfetta corrispondenza nella contabilità di entrambi i soggetti. In altri termini, l’ammontare del credito vantato (o del debito dovuto) dall’ASIA nei confronti del Comune deve corrispondere alla posta, rispettivamente, debitoria (o creditoria) iscritta nel bilancio comunale. In mancanza, come ben si capisce, è messa in dubbio la veridicità stessa dei due documenti di bilancio.Nella realtà, però, tale principio non è sempre rispettato, per la verità non solo a Benevento, in quanto il credito o debito contabilizzato dalla partecipata non trova un corrispondente stanziamento nel bilancio comunale per eventuali sfalsamenti temporali. Proprio per frenare tale fenomeno, fu stabilito dal legislatore che, a decorrere dall’esercizio finanziario 2012, i Comuni e le Province dovevano allegare al rendiconto della gestione una nota informativa contenente la verifica dei crediti e debiti reciproci tra l’Ente e le società partecipate. La predetta nota, asseverata dai rispettivi organi di revisione, avrebbe dovuto evidenziare analiticamente eventuali discordanze e ne avrebbe dovuto fornire la motivazione; in tal caso il Comune o la Provincia avrebbero dovuto adottare senza indugio, e comunque non oltre il termine dell’esercizio finanziario in corso, i provvedimenti necessari ai fini della riconciliazione delle partite debitorie e creditorie. Tale provvedimento, peraltro, è stato poi abrogato nel 2014, lasciando però l’obbligo per il triennio 2012-2014. Come direbbe Lubrano, sorge spontanea la domanda: sono state redatte e asseverate le note informative da parte del Comune?E come mai nelle relazioni del Collegio Sindacale dell’ASIA solo in quella dell’esercizio 2014 vengono esposti i crediti e debiti reciproci tra Società e Comune? In quest’ultimo anno, di fronte ad una situazione drammatica, per le numerose e notevoli differenze tra Comune e ASIA, il Collegio non poteva fare altro che invitare il socio unico a non approvare il bilancio. Ma, come è noto, l’invito non è stato accolto ed il bilancio approvato lo stesso. Si tratta, infatti, di consistenti discordanze, perché sono in ballo milioni di euro. Al riguardo, vi è stata a dir poco negligenza nel seguire una vicenda già nota almeno dal 2012. Nel Rendiconto del Comune sull’esercizio 2012, infatti, a proposito della verifica dei rapporti di debito e credito intercorrenti con le società partecipate, tra l’altro, si legge che all’ASIA sono stati addebitati ben 670mila euro per Interessi/Penale da FIBE CAMPANIA SPA – Acerra (NA) e FIBE SPA – Acerra (NA) e che il credito non è riconosciuto dall’Amministrazione comunale (p. 228 e sg.). Da tale importo, sempre secondo il prospetto contenuto nella Relazione del Collegio sindacale si è giunti a ben 3.817.406,79 euro, compresi i 51.593,60 euro che già nel 2014 se ne sono andati per sole spese legali.Le discordanze, poi, non si riferiscono solo agli importi assoluti, ma anche alle modalità di contabilizzazione. In particolare, nel bilancio dell’ASIA gli importi relativi ai crediti e debiti nei confronti del Comune, dovevano trovare appostazione nelle specifiche voci previste dal codice civile per le società controllanti. Insomma, per evitare che scoppiasse il bubbone, si è fatto ricorso ad acrobazie contabili.Solo nell’attivo patrimoniale, alla voce “II Crediti – 4) verso controllanti”, è riportato l’importo di 4.405.346 euro (p. 3 fascicolo Bilancio e nota integrativa); mentre, nel passivo, l’ASIA non figura debitrice di alcun importo verso il Comune, contrariamente a quanto si rileva nella Relazione del Collegio Sindacale e da quanto si legge nella stessa Nota integrativa del bilancio ASIA (p. 29).Ma, cominciando dall’attivo patrimoniale, cioè i crediti, si riscontra una notevole differenza tra l’importo riportato dall’ASIA e quello del Comune, come riferito dal Collegio sindacale. Quest’ultimo, infatti, nel prospetto di pag. 5, indica un importo di 5.558.699,94 euro, con una differenza pari a ben 1.153.353,94 euro rispetto a quello indicato innanzi. E non è possibile risalire alle cause di tale differenza, poiché, dal confronto analitico, non si riesce a stabilire quali siano le singole partite costituenti tale somma.Ma ancora una volta è Lubrano che interviene, perché sorge spontanea un’altra domanda: a che titolo l’ASIA è creditrice nei confronti del Comune se la Fibe non ha avuto rapporti con il Comune?Per il passivo patrimoniale, invece, vi è una palese violazione delle norme civilistiche, in quanto parte delle passività inserite nella voce “D) 14) altri debiti” e relative al debito di euro 1.053.810,40 verso il Comune e di 3.100.810 verso la società Fibe Campania S.p.a. – Acerra, andavano appostate, rispettivamente, nella voce “D) Debiti – 11) debiti verso controllanti” e “D) Debiti – 7) debiti verso fornitori”. Comunque, se per il passivo la violazione si riferisce solo alla chiarezza e precisione del bilancio, e quindi si potrebbe anche sorvolare, per l’attivo la faccenda è molto più seria. Di fronte ad una potenziale perdita di quasi 4 milioni, come già accaduto nell’AMTS per la famosa “scrittura privata”, se l’aver appostato l’importo tra i crediti verso il Comune potrebbe essere anche giustificato, poiché, alla fine, dovrà essere sempre il Comune a pagare, è sicuramente molto grave il mancato accantonamento al fondo rischi del ripetuto importo. Ma ciò avrebbe comportato la chiusura in perdita del bilancio e l’ASIA non sarebbe stata più una società virtuosa. Il problema è che le virtù dell’ASIA le paghiamo noi cittadini. Fino a quando?Luigi Ruscello

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