Scuola: apertura ‘fuori stagione’ fa ancora discutere

Sulla proposta di apertura estiva e festiva delle scuole il dibattito resta acceso tra timori di uno ‘snaturamento’ dell’istituzione, inviti a ‘rivoluzionare’ spazi e didattica e l’assicurazione del ministro Giannini che “non sarà un’iniziativa spot”. “Va da sé che non può toccare alla scuola far fronte da sola, e in modo indifferenziato, a tutte le esigenze che esprimono i ragazzi, le famiglie e l’intera comunità. Non lo può fare per le risorse di cui dispone, già insufficienti a reggere il suo ordinario impegno, né – osserva il segretario generale della Cisl scuola, Maddalena Gissi – può essere trascinata in compiti che ne snaturino identità e missione. Quest’ultima preoccupazione viene ancor prima di quelle legate a ipotetici nuovi e diversi carichi di lavoro del personale. Dopo di che si può anche immaginare – concede la sindacalista – un’area di servizi aggiuntivi svolti da altri soggetti, a partire dagli Enti Locali, in cui la scuola dell’autonomia sia messa in condizione di esprimere il suo protagonismo anche perché attivamente sostenuta dalle istituzioni territoriali e dalla comunità locale”. Per l’Aduc va pure bene tenere le scuole sempre aperte purché diventino diverse da quelle di oggi “dove i ragazzi non vedono l’ora di andar via”. “Se si vuole uscire dall’ambito di un dibattito puramente didattico e tendenzialmente indirizzato verso la ricerca di parcheggi a basso costo per i bambini, quello a cui si deve pensare è una rivoluzione che parta da tre presupposti: i soggetti principali che devono trarne vantaggi sono gli alunni; la didattica deve subire un miglioramento/cambiamento; le strutture devono essere all’altezza della situazione”. Il punto di vista del Governo è chiaro. Tenere le scuole aperte durante l’estate è “un progetto importante che va incontro alle esigenze sul territorio”, soprattutto “nelle aree più difficili”, perché “dare un’alternativa alla strada nei mesi in cui la scuola non accoglie bambini e ragazzi è una cosa straordinariamente importante e bella” ha ribadito oggi il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Ha quindi precisato che “non sarà un’iniziativa spot, ma un percorso che dura per anni e per il quale sono stati stanziati 120-140 milioni. E’ difficile fare polemica su questo”. Il ministro ha firmato un decreto che stanzia 10 milioni di euro immediatamente disponibili per iniziative che rendano la scuola un polo di aggregazione e attrazione in aree periferiche e in contesti a maggior rischio di dispersione di quattro città: Napoli, Roma, Palermo, Milano. A settembre, attraverso un ulteriore finanziamento, si allargherà la copertura a tutto il territorio nazionale. Le scuole avranno tempo fino al prossimo 20 giugno per candidarsi con i loro progetti e accedere ai finanziamenti. Il provvedimento prevede aperture straordinarie delle scuole e iniziative dal primo luglio. Saranno circa 700 le istituzioni coinvolte, ognuna avrà un budget di 15.000 euro. A settembre, attraverso finanziamenti del Pon Scuola, saranno coinvolte altre 5.000 scuole di tutto il Paese. Le attività potranno essere svolte in collaborazione fra istituti scolastici, con enti locali, università, associazioni, cooperative. I fondi saranno utilizzati per pagare le attività, i materiali e il personale.

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