Si è spento Antonio Borrelli, orafo e scultore.Premio Fraternità città di Benevento 2009.

  
Il Comitato Organizzatore della VII edizione del Premio Fraternità saluta Antonio e vorrebbe che, in qualche modo, lo facesse anche la nostra città.Antonio BorrelliAntonio Borrelli nasce a Napoli nel 1928 e fin da ragazzo conosce l'apprendistato di orafo. Frequenta l'istituto Statale d'Arte, ma a 15 anni è costretto a interrompere gli studi per l'incalzare della guerra. Lo vediamo giovanissimo in una città sconvolta dal dolore e dalla miseria nella ricerca di un'occupazione. Con la fine delle ostilità belliche riprende gli studi e organizza un laboratorio artistico di design.

Sono gli anni 50 e la piaga della disoccupazione caratterizza la realtà meridionale che procede con fatica nella strada della ricostruzione. Borrelli è catturato dall'impegno sociale del PCI, per il quale si trova coinvolto nelle storiche agitazioni, conoscendo anche l'esperienza del carcere. Le sue doti di designer gli offrono nel1955 la possibilità di lavorare in Cina per tre anni.
E' l'incontro con una civiltà ricca culturalmente che inciderà sul suo futuro sviluppo artistico: avvertirà sempre l'esigenza di portare alla sintesi espressiva visioni culturali diverse, proiettandosi continuamente in ricerche spazio-strutturali nuove e indirizzandosi verso la scultura metallica. Dopo un primo periodo di insegnamento presso l'istituto d'Arte di Napoli nel1978 è chiamato a insegnare Tecnica della fusione presso l'Accademia delle Belle Arti di Napoli.

Convinto assertore di un'arte che non sia asservita al mercato, indirizza tutto il suo percorso verso la purezza espressiva. "Purezza espressiva che non va confusa assolutamente con l'utilità. Voler ridurre l'uomo ad un essere utilitaristico e consumistico è una grande aberrazione. La grande sfida che l'arte pone alla società attuale passa proprio per il recupero della purezza espressiva."

Il suo impegno all'Accademia, in un rapporto di grande apertura con i giovani studenti, sottolinea proprio questa necessità di sottrarre l'arte alla produttività, al profitto, al consumo per aiutare l'uomo a scoprire il bello che l'opera d'arte deve rappresentare. Inoltre da anni lui, di convinzioni non religiose ha portato avanti un'esperienza di dialogo fraterno e costruttivo con persone di convinzioni religiose, convinto che, solo nel dialogo rispettoso delle diversità e nella coesistenza pacifica delle varie culture, l'umanità può avanzare verso un futuro di pace 

Vari i riconoscimenti ricevuti in Italia e all'estero tra i quali il Premio del Ministero della Pubblica Istruzione per la ricerca artistica e il Premio Palizzi nel 2005.   

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