Si tinge di giallo il caso del ladro trovato morto

 L’autopsia fatta ieri pomeriggio presso la sala mortuaria dell’ospedale «Rummo» dal medico legale Fernando Panarese ha trovato nei polmoni dell’uomo tracce di acqua. Per una conferma delle cause del decesso in ogni caso occorrono ulteriori accertamenti per cui il medico legale si è riservato novanta giorni per presentare le conclusioni alla Procura della Repubblica. Ma nella giornata di ieri gli agenti della Squadra Mobile diretti dal vice questore Giuseppe Moschella, hanno anche notificato a Ciro Vitagliano di 38 anni, l’uomo che si e era recato con Tranzillo a rubare il ferro, un avviso di garanzia, in cui s’ipotizza l’omicidio. Un’ipotesi di reato comunque che attende elementi di conferma. A dare questa svolta alle indagini il ritrovamento di alcune tracce di sangue su un martello che era nel furgone di proprietà di Roberto Tranzillo e che Ciro Vitagliano, dopo la sfortunata trasferta a Benevento aveva restituito ai familiari. Inoltre il cadavere di Roberto Tranzillo presenta due ferite al capo, una nella parte anteriore e una sulla nuca, che appaiono difficilmente compatibili con una caduta accidentale nella buca colma d’acqua. Come si ricorderà mercoledì mattina, poco prima delle 13 il corpo era stato trovato riverso all’interno di un capannone sequestrato che in passato era stato adibito a un’officina meccanica e ubicato nell’ambito del area industriale di Ponte Valentino. A rinvenirlo agenti della Volante e della Squadra Mobile che lo identificavano per quello di Roberto Tranzillo 34 anni, coniugato, di Ercolano, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. Con gli agenti c’era la moglie dell’uomo che, sin da lunedì sera non lo aveva visto tornare casa, e che martedì mattina ne aveva denunciato la scomparsa. Subito dopo il ritrovamento del corpo si era subito ipotizzato un omicidio. Poi con il passare delle ore si era giunti alla convinzione che si era trattato di una disgrazia. L’uomo sarebbe finito in una fossa realizzata al centro del capannone. Una struttura profonda oltre un metro. La svolta per chiarire le cause del decesso di Roberto Tranzillo si era avuta nel pomeriggio di mercoledì, nel momento in cui presso i carabinieri di San Giorgio del Sannio si era presentato, accompagnato da un avvocato Ciro Vitagliano anche lui di Ercolano che aveva appunto accompagnato Roberto Tranzillo nella sua trasferta a Benevento per prelevare del ferro. L’uomo aveva detto che Tranzillo era caduto nella buca all’interno del capannone, e che aveva invano cercato di soccorrerlo. Poi spaventato era fuggito. Poi aveva fornito ai familiari delle indicazioni per recuperare il corpo. In questa prima fase delle indagini la Squadra Mobile aveva denunciato a piede libero Ciro Vitagliano per omesso soccorso e furto. Ieri il cambio d’ imputazione.

IL MATTINO del 22 Gennaio 2011

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