Santamaria (UDC): Nel nuovo polo c\’è spazio anche per Nardone

Con la nomina alla Soresa il suo partito ha ottemperato all’impegno di dare un riconoscimento forte, a lei e al partito sannita? «Èè così. La dirigenza nazionale e regionale, a partire da Cesa, ha molto apprezzato l’impegno e i risultati conseguiti e modo hanno ritenuto opportuno premiare, con la mia indicazione in questo importante organismo, questi risultati». Ha avuto modo di parlare con il presidente Caldoro sui compiti e gli obiettivi di questa società? «Sì. Anzi approfitto di questa circostanza per ringraziare il presidente per la fiducia accordatami che cercherò, ovviamente, di ricambiare con il massimo dell’impegno e della dedizione. Tornando alla domanda, il presidente Caldoro conta molto sull’attività di questa società per tentare di ridurre e rendere efficiente la spesa sanitaria». Tutti cercano l’Udc come possibile interlocutore per le prossime amministrative. Cosa farete? «Stiamo valutando come muoverci. Ovviamente, è inutile negarlo che abbiamo indicazioni chiare dai vertici nazionali a cercare di concretizzare alleanze territoriali di Terzo Polo». Indicazione ancora più stringente in caso di coincidenza tra elezioni politiche ed amministrative? «Certamente. Comunque, al di là delle indicazioni del piano nazionale, credo che abbiamo il dovere, se davvero crediamo nel progetto politico che portiamo avanti da anni, di tentare una strada nuova e diversa». Vale a dire? «Lei sa benissimo che l’Udc per prima ha detto di non credere più nella sopravvivenza dei poli così come si erano formati dal 1993 in poi. Abbiamo sempre affermato che c’era la possibilità di dare vita a esperienze nuove e diverse. Bene, credo che oggi le condizioni per realizzare questo disegno ci siano tutte, quindi abbiamo il dovere di provarci». Tenterete un alleanza di Terzo Polo anche a Benevento? «Significa che tenteremo l’esperienza di un nuovo polo. Ho già avuto modo di dire, proprio dalle pagine di questo giornale, che per la drammaticità delle condizioni economiche e sociali che viviamo in questo momento ci sarebbe bisogno di un "governo dei migliori". Insomma, dovremmo avere la capacità di saper richiamare le menti più illuminati del nostro territorio a dare un contributo al governo della nostra città». Ritiene che questo non sia già avvenuto nel passato? «Nel passato remoto si. Nel recente passato molto di meno. Ovviamente, ciò è accaduto perché la politica, soprattutto nel recente passato, ha fatto di tutto per allontanare la qualità dal dibattito politico amministrativo. Abbiamo il dovere di tentare di recuperare questo apporto cercando un confronto ampio e diffuso che sappia coinvolgere le migliori energie della nostra città». La sua proposta di un "governo dei migliori" non esclude apporti e contributi nel nuovo polo di soggetti diversi da quelli che compongono il Terzo Polo a Roma? «Assolutamente no». Quindi, se è vero che Nardone entrerà in pista in questa competizione elettorale, potrebbe far parte anche lui del nuovo polo di cui lei parla? «Perché no. Come le dicevo è importante confrontarsi tra le intelligenze migliori di questo territorio e credo che Nardone costituisca un buon esempio in questo senso. Ovviamente, prima di sottoscrivere una qualsiasi intesa è necessario che vi sia una condivisione chiara di quello che è il progetto di città del futuro. Insomma, per essere coerenti con quello che abbiamo sempre affermato, è necessario che le alleanze siano frutto di un progetto comune e non di schemi precostituiti». E chi potrebbe essere il candidato sindaco di un polo come lei lo ha disegnato? «Una persona competente, che abbia capacità di sintesi e che sappia esercitare fino in fondo il ruolo di guida. Nello schema da me immaginato, il candidato sindaco è un pezzo di un mosaico molto ampio che deve saper coinvolgere le migliori energie, quindi, le doti maggiori che deve avere sono quelle di saper far esprimere al meglio la squadra che ha a sua disposizione».

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