Siglata convenzione tra Asl, ospedale Rummo e istituto di Capodimonte

L’iniziativa nasce da alcune lettere e sollecitazioni, inviate dai detenuti all’on. Costantino Boffa, nelle quali si chiedeva, tra le altre cose, un impegno per velocizzare i tempi delle visite specialistiche. Da qui una serie di incontri tra le parti chiamate in causa, promossi dal parlamentare sannita del Pd, in cui si è convenuto di sottoscrivere un protocollo finalizzato all’ottimizzazione e velocizzazione dei trattamenti sanitari.
Alla presentazione, oltre all’on. Costantino Boffa, hanno partecipato per l’Istituto di pena, la direttrice Maria Luisa Palma ed il medico del carcere Gennaro Leone; per l’Asl, Massimo La Catena, commissario straordinario; per l’Azienda ospedaliera “Gaetano Rummo”, il direttore generale Rosario Lanzetta.
La convenzione prevede che la Asl Bn1, come sancito dalle leggi riguardanti il trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale delle funzioni in materia di sanità penitenziaria, assicura nei propri ambulatori e presso i propri presidi ospedalieri le prestazioni di: psichiatria, malattie infettive,odontoiatria, dermatologia, cardiologia, neurologia, oculistica, laboratorio analisi, nefrologia, fisiatria, urologia, otorino, ortopedia, reumatologia, chirurgia, endocrinologia, pneumologia, ginecologia, radiologia e SERT.
Il testo stabilisce inoltre che il responsabile medico del servizio sanitario penitenziario, quale organo della ASl, una volta valutata la non erogabilità da parte della stessa della prestazione necessaria, ne fa richiesta alla Direzione Sanitaria della azienda Ospedaliera Rummo.
L’A.O Rummo comunica alla Direzione del penitenziario e per conoscenza alla ASL BN, tempestivamente, la data di prenotazione, contemperando la lista di attesa con lo status di particolare disagio e di gravità del paziente detenuto.
Nell’ipotesi in cui la natura della prestazione chirurgica lo consenta, l’Azienda Ospedaliera potrà richiedere che la susseguente degenza possa avvenire con dimissione protetta, presso l’Istituto Penitenziario di provenienza del detenuto, ove il servizio sanitario potrà garantire assistenza medica nell’arco della 24 ore.

Inoltre, le prestazioni specialistiche che l’Azienda Ospedaliera garantirà in forza del presente atto sono quelle relative alle alte specialità: Emodinamica, neurochirurgia, oncologia medica e altre eventuali.

Le prestazioni mediche, diagnostiche e chirurgiche, fissate e inserite nelle liste di attesa che il Rummo erogherà in forza del presente atto, tra le quali andranno compresi anche gli esami diagnostici in preospedalizzazione, saranno regolate dal punto di vista economico e finanziario secondo la normativa vigente in materia.

Cadono infine a carico della Casa Circondariale tutte le incombenze relative alla autorizzazione da parte degli organi competenti relative alla traduzione dei detenuti ed alla sicurezza durante l’erogazione delle prestazioni sanitarie presso l’Azienda Ospedaliera.

” Con la sottoscrizione di questa convenzione – dichiara l’on.Costantino Boffa- teniamo fede ad un impegno assunto poche settimane fa con la popolazione carceraria dell’Istituto Penitenziario di Benevento. Sono state infatti recepite le tante istanze pervenutemi dai detenuti affinchè venissero velocizzati i tempi dei trattamenti sanitari. Chiaramente un ringraziamento va alla direzione carceraria, sempre disponibile e attenta alle richieste provenienti dagli ospiti dell’Istituto, e ai vertici della Sanità sannita che hanno dimostrato una forte sensibilità rispetto alle difficoltà e alle sofferenze dei detenuti. Fino al momento della sottoscrizione di questa convenzione infatti, i tempi di attesa per l’effettuazione di visite specialistiche potevano protrarsi a lungo, arrivando anche a sette-otto mesi, e certo chi vive in un istituto penitenziario non può scegliere di recarsi altrove per chiedere un’erogazione più celere della prestazione richiesta. Da oggi, con la sottoscrizione di questa convenzione, si sanciscono regole e procedure precise in materia di sanità penitenziaria e ciò comporterà una riduzione dei tempi di attesa”.

“Per parte mia – conclude l’on. Costantino Boffa- continuerà l’impegno volto ad assicurare un miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti. A cominciare dal sostegno e dall’implementazione delle iniziative, molte delle quali già attive all’interno della struttura carceraria di Benevento, mirate a favorire processi di socializzazione, reinserimento e formazione dei detenuti. Ma è più in generale che, da parte delle istituzioni e della politica, occorrerebbe maggiore attenzione rispetto alle problematiche connesse alla realtà carceraria. Una realta che negli anni ha assunto i caratteri di una vera e propria emergenza. Dall’inizio dell’anno sono 39 i detenuti suicidi nelle carceri italiane, mentre il totale dei detenuti morti nel 2010, tra suicidi, malattie e cause ancora non accertate arriva a 106. Nell’ultimo decennio sono più di 1.700 i “morti di carcere”, un terzo dei quali per suicidio. Senza dimenticare i numerosi casi di suicidio che si registrano anche tra gli agenti di polizia penitenziaria, 4 sono avvenuti soltanto nel 2010. Resta poi, ancora senza risposta, il problema del sovraffollamento degli istituti di pena: sono 69.000 i detenuti ospitati nelle carceri italiane a fronte di una capacità complessiva di accoglienza che non potrebbe oltrepassare la soglia dei 43.087 posti. Problema al quale si sommano la carenza di personale di polizia penitenziaria, all’appello mancano 6.000 unità, e la non adeguata presenza, in termini numerici, di professionalità mediche specializzate nel sostenere i reclusi nel loro percorso di detenzione anche al fine di scongiurare atti gravi di autoviolenza. Il senso civico e il livello di democrazia di una nazione si misurano anche attraverso la capacità di assicurare condizioni di vita dignitose ai detenuti nelle carceri”.

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