SLAI COBAS: Il Concorso all\’AMTS è da annullare. Nessun rispetto per i giovani.

Nonostante le giustificazioni di Claudio Principe, presidente dell’azienda dei trasporti, rimane il fatto che quel bando non è stato pubblicizzato come si doveva. Infatti, a parte la ridicola pubblicazione prevista per legge di qualche illeggibile trafiletto sui quotidiani e la comparsa sul sito sconosciuto dell’AMTS, alla stampa è stata data la notizia solo poche ora prima della scadenza del bando. Nessuna seria pubblicità è stata riservata a questo importante concorso, neppure sul sito del Comune e su “Il Bene Comune”, il bollettino che viene distribuito gratuitamente ai cittadini e che si caratterizza sempre di più come strumento di propaganda piuttosto che d’informazione. Prendiamo atto che questa volta non siamo i soli ad invocare l’intervento della magistratura, sempre più chiamata in causa quando la gestione politica rasenta il malaffare, ma riteniamo che l’indagine giudiziaria debba riguardare anche altri aspetti della gestione AMTS. Lo confermano le stesse dichiarazioni del suo presidente che fa riferimento ad ammanchi e licenziamenti per gravi inadempienze. Va a tal proposito segnalata la procedura utilizzata dal Comune per trasferire all’azienda dei trasporti il servizio scuolabus che l’amministrazione, nonostante numerosi pareri contrari nella stessa maggioranza, ha frettolosamente adottato. L’ente, proprietario degli automezzi, aveva già a disposizione sette autisti ed avrebbe dovuto assumerne altri tre per garantire il servizio a tutte le contrade con una spesa limitata. Invece, ha preferito affidare l’incarico all’AMTS, prevedendo di pagarlo con le presunte entrate dei parcometri sulle aree di sosta, grazie a tariffe addirittura triplicate. Mentre i sette ex autisti di scuolabus, in servizio al Comune, avrebbero dovuto essere dequalificati a controllori delle macchinette. In sostanza, attraverso l’aumento delle tariffe per la sosta, l’AMTS avrebbe dovuto recuperare le risorse per assumere dieci nuovi autisti scuolabus, magari scegliendoli dalla graduatoria di un precedente concorso. Una vera alchimia contro la quale si sono più volte schierate tutte le sigle sindacali del Comune tranne la UIL. Anche su questa vicenda deve essere fatta chiarezza, spiegando come sono stati assunti i nuovi autisti, quanti soldi sono stati effettivamente incassati con i parcometri, qual è la ditta che li ha installati, considerato che sullo scontrino emesso dalla macchinetta non compare né il nome né il codice fiscale, e quale rapporto vi è tra questa fornitura e quella dei photored che fu annullata con conseguente strascico polemico e giudiziario.

Per il coordinamento provinciale
Alberto Zollo e
Gabriele Corona

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