Zoino (IdV): “Dal ricordo una rinnovata unità per non essere subalterni in Europa”

 Stando ai risultati delle recenti elezioni europee, infatti, ci troviamo dinanzi a un forte segnale riformatore che proviene dalla società.  Ritrovarsi uniti in occasione di questo solenne appuntamento istituzionale assume una notevole valenza politica, dal momento che si ricorda l’unità nazionale, che qualcuno, tinto di “verde”, ancora tenta, in maniera anacronistica, di mettere in discussione. E', invece, proprio una evidente e verace unità nazionale, a rappresentare quello strumento capace di consentire all'Italia l'assunzione di un ruolo non subalterno, bensì determinante, nella politica europea.
Così, ripercorrere le fasi cruciali della nostra storia diventa un modo, tra i più efficaci, per capire e leggere l’attualità. Ricordare che siamo il frutto di eventi storici grandiosi, di cui è stato protagonista il popolo italiano. Dal Risorgimento, da quella vasta epopea che ha portato alla creazione di un paese libero e unito, fino alla costituzione dello stato repubblicano, con la proclamazione della Repubblica italiana all’indomani del referendum del 2 giugno 1946. In mezzo, la grande rivolta popolare che è stata la Resistenza, con i suoi alti tributi pagati sull’altare della libertà e dell’uguaglianza. Risorgimento-Resistenza-Repubblica sono dunque i termini chiave per capire la nostra storia, sono le coordinate temporali e politiche che ci servono per tracciare un’immagine il più possibile veritiera del nostro paese.
Celebrare le ricorrenze fondamentali della nostra storia, qual è senza ombra di dubbio la Festa della Repubblica, significa quindi rievocarne lo spirito, ovvero rendere presente quel patrimonio di idealità che sta alla base dei principi della Costituzione e costituisce l’essenza profonda della nostra democrazia”.
 

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