4 novembre 2015 – Allocuzione del sindaco di Benevento Fausto Pepe

Una celebrazione che ci offre l'opportunità di rinverdire il contributo assicurato dalle migliori energie dell'Italia che si stava costruendo proprio nelle trincee del primo Conflitto Mondiale. Giovani che mai fino a quel momento avevano avuto una prospettiva diretta sulla propria Nazione, sacrificarono la propria vita per difenderla dai nemici esterni.

A quasi un secolo di distanza dai quei tragici accadimenti che comportarono un enorme tributo di sangue per il Paese, onorare quei sacrifici è un dovere istituzionale che ci assicura la consapevolezza del passato, ed una lettura meno superficiale del contesto socio economico italiano ed europeo.

Ancora oggi, buona parte delle contraddizioni e dei conflitti che si registrano sullo scacchiere internazionale, sono caratterizzati da una risposta dettata da equilibri imposti dagli interessi dei più forti: troppe disattenzioni rispetto alle necessità delle popolazioni si stanno materializzando in tragedie non più sostenibili e degne per la comunità internazionale.

Il continuo afflusso sulle coste italiane e sulle frontiere dell'Unione Europea, dei profughi alla ricerca di pace e prosperità, vede ancora una volta in prima fila impegnati gli uomini delle forze armate. Anche questa è una dimostrazione di quanto sia profondamente cambiato il ruolo del nostro esercito.

Un ringraziamento speciale, per quanto ogni giorno realizzato nel contrasto all'azione dei mercanti di uomini, va doverosamente rivolto a tutti coloro che sono impegnati in queste attività, spesso rischiando ripercussioni anche personali: oggi il pensiero di tutti gli uomini in divisa è sicuramente dedicato ai due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, e alle loro famiglie che ancora attendono un processo secondo le norme del diritto internazionale.

Tanti esempi, che affondano le proprie radici nella storia passata o nell'attuale presente, indicano a ciascuno di noi, innanzitutto ai rappresentanti delle Istituzioni, un paradigma operativo ed un contegno teso al sacrificio in nome dell'interesse pubblico, imperativo soprattutto in un momento di crisi economica come quello che vivono tante famiglie.

Le celebrazioni odierne, qui sul territorio di Benevento, non possono prescindere dagli accadimenti delle ultime settimane che, come noto, con violenza inaspettata hanno travolto la nostra comunità danneggiando in maniera consistente anche la capacità produttiva del Sannio.

Gli animi dei sanniti, anche di coloro non colpiti direttamente dagli eventi alluvionali, sono stati profondamente scossi. Però, proprio nel momento di maggiore emergenza, la comunità ha saputo dimostrare che non esiste evento calamitoso in grado di mettere in ginocchio la fiera volontà di rinascita e di risposta del popolo beneventano.

A sostegno dei tanti cittadini volontari scesi in strada per collaborare con i propri vicini, i propri amici, e spesso con persone sconosciute, va esaltato il ruolo e la presenza delle tante divise che con il proprio contributo e dedizione hanno onorato ancora una volta il nome delle forze armate.

Grazie a nome di Benevento, a tutti gli uomini dell'esercito italiano giunti qui da ogni parte d'Italia in un momento di grande necessità: non scorderemo le mani sporche di fango, le scarpe bagnate, e tutto quanto abbiamo ricevuto in queste giornate difficili.

Credo che una prima efficace risposta sia già giunta dagli sguardi di sollievo e soddisfazione che ovunque in provincia come in città, hanno salutato i mezzi giunti in soccorso.

Un grazie, del pari, va a tutti gli agenti di polizia, locale e nazionale, all'Arma dei Carabinieri, e a tutti i corpi armati e non, che infaticabilmente hanno condiviso con il nostro Popolo, ore di autentica paura che grazie ad una cooperazione, immediata quanto spontanea, si sono tradotte in una prospettiva di rinascita e ripresa.

Consentitemi una menzione per gli operatori dei Vigili del Fuoco che concretamente, grazie ad inveterata esperienza e professionalità maturata sugli scenari più complessi, hanno sollevato dalle prime necessità i nostri concittadini: ho voluto ribadire questa mia sensibilità e questi miei riconoscimenti anche al Ministro dell'Interno, giunto in città in rappresentanza del Governo. Lui stesso si è associato a questi sentimenti mostrando grande consapevolezza del valore di tutte le forze in campo.

Nel giorno delle celebrazioni dedicate all'Unità e alle Forze Armate, mi corre l'obbligo di onorare l'esempio anche di chi vestendo un'altra divisa, non militare, ma da lavoro, ha con egual piglio e caparbietà mostrato il proprio impegno con grande senso di responsabilità nei confronti della comunità di cui rimarrà parte.

Adriano Tattavitta, morto folgorato nello svolgimento delle proprie funzioni, durante le operazioni di ripristino delle energia elettrica, mentre su un traliccio lavorava per assicurare il ritorno alla normalità delle nostre vite: resterà per sempre un esempio di incommensurabile valore civile.

La città di Benevento è stata presente alle esequie che lo hanno visto omaggiato da tutta la comunità di Circello, piccolo centro del Sannio, dove affondava le sue radici il 38enne padre di due figli: il profondo senso di riconoscenza e il debito inestinguibile che ci ha lasciato con la sua dipartita, non si fermeranno alla testimonianza odierna.

Benevento ha già deciso di intitolare a questo operaio, impegnato sul fronte della nostra alluvione, una parte della propria toponomastica, in modo da rendere quotidiano ed imperituro il ricordo di lui.

Il mio cordoglio è ovviamente indirizzato anche alle altre vittime dei tragici fatti alluvionali e alla famiglia di Michele di Biase, dipendente comunale stroncato ieri da un malore nell'ennesimo sopralluogo sui luoghi dell'alluvione. Così come il pensiero e l'azione di queste ore è incessantemente rivolto a tutti i cittadini del Sannio che hanno perduto cose o serenità.

Non siamo soli. Alla mia gente non posso che ricordare le attestazioni di stima e di vicinanza che sono giunte a Benevento da ogni dove.

Non siamo soli. Lo stato è qui.

Credo ineludibile sottolineare lo sforzo organizzativo e non solo messo in campo dai rappresentanti istituzionali di questo territorio a partire da sua eccellenza il Prefetto Galeone che senza soluzione di continuità ha aperto alle esigenze dei comuni e dei sindaci del territorio il palazzo del Governo.

La consapevolezza di oggi è che tanto è stato fatto, ma che tanto ancora, la parte più importante è ancora tutta da svolgere: a questo compito non possono risultare assenti i contributi delle istituzioni.

Al termine del mio secondo mandato sindacale, pur nelle tante asprezze che caratterizzano il lavoro quotidiano svolto a viso aperto con la cittadinanza, mi posso dire certo che questi contributi non mancheranno: anche perché i beneventani sapranno indirizzare le nostre azioni, operando un controllo civile di ogni necessità del territorio.

Siamo insieme, nel destino che come un secolo or sono affrontavano i giovani delle trincee, consapevoli che l'un l'altro dobbiamo assicurare le migliori condizioni per le nostre famiglie e per realizzare una doverosa accoglienza ai tanti maggiormente bisognosi.

W le forze Armate

W l'Unità della Repubblica Italiana

W Benevento

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