L’Assessore Palumbo sulle riforme istituzionali di partecipazione

Guardiamo per un attimo alla partecipazione che pure aveva rappresentato lo slogan della prima lista di Viespoli. Ebbene quella partecipazione è diventata solo una meteora in quanto la società Beneventana è stata tenuta completamente fuori dai processi di formazione delle idee e dalle poche realizzazioni. Il cittadino è divenuto in questi anni più che partecipante, osservatore estraneo. Oggi la politica,sottolinea l’Assessore Palumbo, deve reinterpretare se stessa favorendo un processo di formazione delle decisioni con il consenso il più ampio possibile, soprattutto con l’ausilio di quei cittadini che interpretano la loro vita nel proprio comune e nel proprio quartiere non come osservazione continua di quanto si va a fare o non fare.Tutti dobbiamo essere impegnati nella commissione preposta, in giunta e in Consiglio per dare il massimo sostegno ad una riforma istituzionale che ponga la partecipazione dei cittadini in primo piano, offrendo gli strumenti possibili affinché la partecipazione sia esercitabile. Qui non può vincere una parte su un’altra,sottolinea l’Assessore,: deve vincere la voglia di riforme a cui tutte le forze politiche devono tendere. Sicuramente il centro sinistra ha l’obbligo di munire la città di strumenti di coinvolgimento. Su questo siamo impegnati come centro sinistra a svolgere un confronto serio con tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale. Non carrozzoni elettorali. Non prefigurazione di percorsi che servono più ai singoli per iniziare carrierismo politico che alla città. Una partecipazione vera. Un mettersi in discussione giornalmente. Misurarsi con la quotidianità, sapendo che in città vi sono tante intelligenze, sicuramente superiori all’esiguità che può essere identificata in un consiglio comunale o in una giunta. A questo percorsoconclude l’osservazione dell’Assessore Palumbo, dovranno servire i laboratori di quartiere e su questo percorso i laboratori dovranno integrarsi con tutte le altre realtà che attualmente operano già nei quartiere e che aspettano di essere coinvolti pienamente nella vita amministrativa.

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