COVID: UNITA’ CRISI CAMPANIA, ‘VARIANTE INGLESE TROPPO DIFFUSA, SERVE STOP SCUOLE’

Nelle ultime tre settimane in Campania  si registra “un aumento dei contagi in tutte le fasce d’età, tranne  che nella fascia d’età 0-2 anni”, e lo scenario epidemiologico
“risulta significativamente aggravato rispetto a quello rilevato nella
settimana scorsa e vede una diffusa esposizione alle varianti, e, in
particolare, a quella inglese, nelle aree metropolitane e casi anche
nelle aree interne o isolane, sinora non esposte”. E’ quanto si legge
nella comunicazione dell’Unità di crisi della Regione Campania
contenuta nell’ordinanza del presidente della Regione Campania
Vincenzo De Luca, con la quale viene sospesa l’attività didattica in
presenza in tutte le scuole della regione dal 1° al 14 marzo.

“I dati riportati e il trend di aggravamento esponenziale in corso, ed
ormai consolidato – spiega l’Unità di crisi della Campania – trovano
spiegazione verosimile nella diffusione sul territorio regionale, e in
particolare in quello della città di Napoli e di altri comuni a
ridosso delle altre province, della variante inglese Voc 202012/01,
lineage B.1.1.7, nella popolazione positiva ai tamponi molecolari.
Alla luce di quanto già avvenuto sul territorio inglese ed in
considerazione dell’alta fitness virale che caratterizza questo ceppo
rendendolo altamente diffusivo laddove non siano garantite le distanze
sociali di sicurezza, il sistema previsionale di alert elaborato e
diffuso con il Report del 9 febbraio 2021, che pure ha contribuito a
contenere i contagi, non è più sufficiente”.

Ecco perché, secondo l’unità di crisi regionale, “appare oggi
indispensabile affiancare ulteriori misure di contenimento che
consentano di depotenziare con rapidità la curva di incremento
collegata al carattere di ‘porosità’ che contraddistingue la
circolazione delle varianti sul territorio regionale”.

La misura necessaria individuata dai componenti
dell’Unità di crisi regionale è “la temporanea sospensione delle
attività didattiche in presenza delle scuole ed Università, in
considerazione: della diffusione della variante inglese del virus
presso le fasce più giovani della popolazione e dei gravissimi rischi
di propagazione negli ambienti familiari degli studenti; delle
problematiche, a tutt’oggi irrisolte, in ordine alla corretta
applicazione delle misure di prevenzione individuate dalla circolare
del Ministero della salute del 31 gennaio 2021 che attestano la
necessità di aumentare lo spazio di distanziamento e di ridurre il
tempo medio di permanenza in aula; dell’esigenza di assicurare
l’efficacia della campagna vaccinale in corso per il mondo della
scuola, salvaguardando il personale docente e non docente dalle
infezioni occasionate dalla presenza in classe, per il tempo
occorrente ad effettuare la vaccinazione secondo il calendario
previsto”.

 

(Zca/Adnkronos)

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