A palazzo Mosti il festival delle illegittimità e delle inopportunità

Esempio illuminante che si candida a ricevere la palma dell’originalità delle illegittimità complesse è sicuramente la numero 15 del 6 febbraio. La giunta Pepe, assente il solo assessore Principe, ha fissato gli indirizzi per eseguire i lavori di manutenzione straordinaria degli impianti sportivi. Con tale atto, l’amministrazione Pepe disciplina modalità e termini di intervento, demandando al concessionario dell’impianto l’individuazione e l’affidamento a terzi dell’appalto, con preordinata e consequenziale compensazione dei costi dei lavori con il canone di concessione annualmente dovuto. Un atto del genere presenta i segni inequivocabili di regolamentazione dei rapporti tra ente concedente e privato concessionario. La competenza appartiene al consiglio comunale e non già alla giunta. E’ severamente censurata da dottrina e giurisprudenza la possibilità di delegare a terzi l’appalto di opere di manutenzione straordinaria. In tal modo sono palesemente e intenzionalmente aggirate tutte le norme che sovrintendono le regole sull’affidamento dei lavori pubblici. La compensazione, addirittura fino a euro cinquantamila, tra un’entrata corrente e una spesa in conto capitale altera le regole della contabilità pubblica e gli equilibri di Bilancio. Fin qui le illegittimità. A ciò si aggiunge un carico notevole di inopportunità della scelta operata, poiché la compensazione non consente all’ente di fruire della possibilità di spalmare il pagamento dell’intervento, ammortizzando la spesa anche fino a trent’anni attraverso la contrazione di apposito mutuo. Sono regole elementari per una gestione evoluta di un ente pubblico che per legge deve tendere ad essere virtuoso per competere e vincere le sfide volute dal sistema. In chiave politica questo atto significa che l’assessorato allo sport attrae a sé anche la gestione dei rapporti sul versante dei lavori pubblici. In buona sostanza viene esautorato il settore Lavori pubblici al quale rimane il solo compito di soprintendere a ciò che il settore Sport definisce con il privato concessionario. L’assessore della Margherita coopta l’assessore diessino.Alterare le regole fissate dal legislatore in tema di gestione della cosa pubblica, significa essere arroganti e antidemocratici se non si è nella condizione di veder riconosciuto il beneficio di legge a chi le ignora. Adesso basta. Dopo nove mesi in cui abbiamo dovuto riscontrare e subire anche atteggiamenti di arroganza istituzionale, falsità e bugie, veleni e cattiverie di ogni genere, non possiamo che andare oltre lo steccato del consiglio comunale e delle polemiche consumate sui media. Depositeremo un dossier con il quale chiederemo conto alla locale Prefettura se presentano tutti i crismi della legittimità gli atti deliberativi a cui finora abbiamo rivolto particolare attenzione: l’assunzione del nuovo dirigente, il maneggio di denaro pubblico a soggetti non abilitati, la questione Zamparini, l’affidamento diretto di eventi culturali ad associazioni e cooperative senza il rispetto dell’evidenza pubblica, l’espletamento di gare per lavori senza ancora avere la disponibilità dei suoli, l’approvazione di progetti per appalti integrati con regole e criteri giuridicamente sospesi, l’utilizzo dei ribassi di gare d’appalto, il licenziamento del comandante Tosato, costato 135 mila euro, riconoscendogli indennità per progetti e obiettivi che dovranno essere previsti solo nel prossimo bilancio 2007, l’affidamento di consulenze esterne contra legem. Tutto questo mentre si continua a spendere denaro pubblico per manifestazioni pseudo culturali, impegnando risorse nel corso di una gestione finanziaria provvisoria, che fa leva e riferimento sull’anno 2006 che non ha visto ancora definito i conti per la mancata approvazione del Conto consuntivo 2005. Visto che la dialettica delle interrogazioni e delle mozioni non è stata sufficiente per arginare questo festival di illegittimità, l’opposizione, rimanendo ancora nell’alveo della contrapposizione politica, fa un passo avanti verso l’avamposto dello Stato rappresentato dalla Prefettura. I consiglieri comunali Nicola Boccalone, Antonio Capuano, Sandro D’Alessandro, Ettore Martini, Nazzareno Orlando e Fernando Petrucciano

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