Alta Capacità, illustrato il futuro della ferrovia nelle aree interne

Ai lavori alla Rocca hanno partecipato i sindaci di: Amorosi, Benevento, Castelvenere, Dugenta, Guardia Sanframondi, Melizzano, Ponte, San Lorenzo Maggiore, Solopaca, Telese Terme e Torrecuso, l’on.le Boffa, il sen. Cosimo Izzo, mentre il sen. Pasquale Viespoli era rappresentato da Nicola Boccalone. La deputata Nunzia De Girolamo e la consigliera regionale Sandra Lonardo avevano inviato un nota per comunicare la loro impossibilità ad essere presenti.
Due tecnici della Rete Ferroviaria Italiana, l’ing. Daniela Lezzi e l’ing. Carolina Ercolani, hanno illustrato il dettaglio del progetto che tuttavia è ancora in una fase istruttoria, essendo possibili le modifiche e gli aggiornamenti: la finalità dell’incontro alla Rocca dei Rettori infatti era proprio quella di consentire ai sindaci di acquisire di prima mano informazioni e notizie più dettagliate sul progetto da parte dei responsabili di RFI così da presentare in tempi rapidi eventuali osservazioni e suggerimenti.
Come ha spiegato il presidente Cimitile ai convenuti, la Provincia ha offerto la propria disponibilità per un supporto tecnico affinché si possa giungere al più presto ad una condivisione sul tracciato per un’opera che è inserita nella Legge Obiettivo e che dovrà essere finanziata dal Comitato interministeriale per la programmazione Economica (CIPE).
Al termine dei lavori, protrattisi per alcune ore e conclusisi nel primo pomeriggio, si è appreso che è stata accolta la proposta di coordinamento della Provincia e che un apposito tavolo istruttorio si riunirà per l’esame della situazione.
La linea ferroviaria Napoli / Bari, che il presidente della Provincia Cimitile ha però chiesto sia d’ora innanzi definita come Napoli / Benevento /Bari, sarà ad “Alta Capacità”, cosa diversa dall’”Alta Velocita”: infatti la tipologia delle opere a farsi consentirà ai convogli di sostenere una velocità massima di 180 chilometri all’ora, di gran lunga superiori comunque a quelli attualmente consentiti su una tratta che fu realizzata circa 150 anni fa e che inevitabilmente risente degli “acciacchi” del tempo. L’opera è ritenuta essenziale nelle strategie di sviluppo del Paese e del Mezzogiorno e costituisce una parte del Corridoio VIII dei trasporti che è stato individuato dall’Unione Europea e che unisce la Romania alla Spagna attraverso proprio la Puglia e la Campania: si tratta, infatti, della trasversale ferroviaria più meridionale del Vecchio Continente e dunque dell’Italia; l’unica collegante direttamente l’est e l’ovest italiani, il Tirreno e l’Adriatico, con diramazioni, sul capolinea partenopeo, verso nord per Roma e verso sud per Salerno, mentre sull’altro capolinea pugliese, verso sud est per Brindisi e Lecce e verso nord per Pescara.   

 

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