L’ACCUSA DEL PRESIDENTE «Stop agli stipendi in nero» Macalli: Ho le prove, in Lega Pro almeno trenta “doppi contratti”di Michele Marchetti KECSKEMET (Ungheria) – Un fiume in piena. Come il suo solito: senza peli sulla lingua, all’osso della questione, senza scorciatoie, senza palliativi. La disamina del presidente della Lega Pro, Mario Macalli, sulla situazione delle società che lui rappresenta è severa. « Quest’estate abbiamo avuto nove squadre che sono uscite dal professionismo. Ma questo è niente rispetto a quello che succederà prima dell’inizio della prossima stagione. Io credo che possa essere tre volte peggio rispetto a quanto è accaduto a luglio ». Parole che lasciano poco spazio a dubbi. La situazione è seria e i primi frutti nefasti e pericolosi già si riescono a intravedere. Il presidente racconta di società già costrette a fare i conti con difficoltà finanziarie durante il ritiro precampionato. « Ho ricevuto richieste di aiuto racconta – prima dell’inizio dei gironi. Ho fatto il possibile, ma ho cercato di far capire che non è possibile pensare di gestire una stagione intera, quando si incontrano fin dall’inizio questo tipo di ostacoli » . CONTI A RISCHIO – Una sovraesposizione economica di diverse società che non riescono poi a rientrare nei budget a disposizione. Una macchina delicatissima, quella che riguarda la gestione di una società di calcio, che richiede grande scrupolo. Contabile in primis. E senza scorciatoie. Ancora Macalli riapre il coperchio, apparso peraltro sempre troppo piccolo, sulla questione degli ingaggi in nero. « Ho presentato al Consiglio Federale le carte di almeno trenta doppi contratti.Giocatori ingaggiati per una certa cifra, che dopo pochi giorni hanno firmato un secondo contratto per una somma enormemente inferiore ( in relazione alla quale poi le società presentano le liberatorie) Vogliamo risolvere questa situazione ormai degenerata? Dobbiamo dare queste carte in mano alla Guardia di Finanza o vogliamo introdurre delle norme in modo che, nell’eventualità di tali violazioni, i calciatori siano puniti con cinque anni di squalifica e alle società venga comminata una penalizzazione di dieci punti e l’automatica retrocessione per la stagione successiva? A questa mia proposta – incalza Macalli – non ho ricevuto risposta. Se non la balbettante ritrosia dell’Assocalciatori e la difficoltà delle società. A fine anno però questa cattiva gestione si pagherà. Ricordatevi che dal prossimo campionato però non sono più previsti ripescaggi. Nessuno subentrerà al posto dei club che non saranno ammessi » . VALORIZZAZIONI – Dopo il ventilato sciopero per la prima giornata di campionato, ultima battaglia di una guerra combattuta durante tutta l’estate tra la Lega Pro da una parte e l’Aic e poche società dall’altra, è del tutto rientrata la polemica nata sulla norma che disciplina l’utilizzo degli over 21 e, con la modifica apportata, degli under 23. « Tutti i club – spiega Macalli – hanno presentato le rose e correttamente e stanno rispettando le nuove norme. Sarebbe davvero sciocco non sfruttare i fondi di valorizzazione che mette a disposizione la Lega per l’utilizzo dei giovani ( che devono però giocare almeno 45 minuti). Il Manfredonia, per la scorsa stagione, ha portato a casa qualcosa come 600mila euro. Qualcuno può anche decidere che questi soldi non gli servono, ma attenzione perché gestioni troppo allegre possono causare problemi. Consiglio attenzione al Benevento e al presidente Vigorito. Per ora va tutto bene, ma non bisogna abbassare la guardia » . Scritto da Ciorriee dello Sport
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