Calcioscommesse: confisca beni per chi trucca match

Per le società multe fino a 775mila euro. Esultano il presidente della Figc, Carlo Tavecchio ed il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Il ddl (‘Misure volte a rafforzare il sistema sanzionatorio relativo ai reati finalizzati ad alterare l’esito di manifestazioni sportive’) si compone di tre articoli e, informa il Governo, “renderà più rigorose le conseguenze patrimoniali derivanti dalle condanne comminate per gli illeciti penali qualificati come frodi collegate alle scommesse su eventi sportivi”. Con il provvedimento anche il reato di ‘match fixing’ entra tra le fattispecie che danno luogo alla responsabilità penale della persona giuridica, un’estensione, segnala Palazzo Chigi, “che soprattutto nel settore del calcio professionistico avrà certamente effetti dissuasivi sugli attori dell’eventuale illecito. Delle frodi commesse dai dirigenti di una società nell’interesse della società stessa risponderà infatti il patrimonio sociale”. Per i delitti la sanzione pecuniaria può arrivare fino a 775mila euro, mentre per le contravvenzioni fino a 403mila euro. Il calcolo, informa l’agenzia Agipro, “è basato sulle sanzioni previste dal decreto legislativo del 2001 per la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e delle società, con un sistema di scaglioni tra le cento e le mille ‘quote’, che possono variare dai 258 ai 1.549 euro”. Malagò ha definito il provvedimento “un segnale importante e un utile strumento nella lotta al match fixing. Va nella direzione giusta, così come auspicato dalla Lega di serie B: bene ha fatto il governo a compiere questo passo”. Anche Tavecchio ha parlato di “ottima notizia della quale voglio ringraziare i ministri proponenti e il Governo. Per combattere questi fenomeni delinquenziali – ha aggiunto – la Federcalcio ha già inasprito le sanzioni sportive e, facendo propria la proposta presentata nel febbraio scorso dal presidente della Lega B Andrea Abodi, ha chiesto ulteriori misure con conseguenze patrimoniali quali il sequestro e la confisca dei beni”.

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