CAMPANIA:ANZALONE, S’INTERVENGA SU EMERGENZE DELL’AVELLINESE

L’esponente del Pd, inizia dalla questione rifiuti. “Non riesco a capire perché, nonostante sia stata realizzata una discarica a Savignano, se ne vuole costruire un’altra sul Formicoso – spiega – Per non parlare dell’impianto di Cdr di Pianodardine intasato, come in questi giorni, da tonnellate di ecoballe provenienti da Napoli e dal altri centri. Se poi di aggiunge che la discarica di Tufino dista poco, appare evidente che siamo di fronte ad una scellerata operazione che assegna all’Irpinia la funzione di ‘discaricopoli'”. Da qui il primo appello al governatore: “chieda al premier Berlusconi di riconsiderare la discarica dell’Alta Irpinia”. C’é poi il problema acqua. L’Avellinese, dice Lanzalone, “viene rapinato di risorse idriche”. “All’Acquedotto pugliese, le sorgenti di Cassano Irpino e di Caposele forniscono circa 6000 litri di acqua al secondo. E’ previsto, inoltre, un ulteriore prelievo dalla Diga di Conza, sempre a favore del predetto acquedotto – dice il consigliere regionale – A sua volta, l’Acquedotto di Serino fornisce più di duemila litri al secondo a Napoli. Incredibile a dirsi, per ottomila litri di acqua al secondo la provincia di Avellino non ha mai ricevuto né riceve un soldo bucato all’anno, eppure la legge Galli lo prevede”. Lanzalone chiama, poi, in causa “la ristrutturazione e il potenziamento della rete idrica dell’Alto Calore”. “Non é più ammissibile che l’Alto Calore, l’ente che gestisce il servizio idrico nella provincia di Avellino e in buona parte dei comuni della provincia di Benevento – sottolinea – non sia messo nelle condizioni di utilizzare al meglio le risorse di cui dispone. Attualmente, pur captando dalle sorgenti 2000 litri di acqua al secondo, ne offre all’utenza non più di mille a causa delle perdite una sistema di condutture vecchio e usurato, ridotto quasi a un colabrodo”. “So bene che molti fondi dei fondi europei sono stati destinati all’Irpinia. Ciò è cosa buona e giusta – conclude Lanzalone – Ma ciò non basta per riavviarne lo sviluppo socio-economico e civile”.

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