Il Parco, viene evidenziato, resta in balia di un’ Ente, che pare non abbia previsto alcun controllo .Oramai in diverse zone è possibile trovare DISCARICHE A CIELO APERTO, dove viene sversato di tutto e di più, riducendo un’oasi di verde ad un ricettacolo di rifiuti, maleodoranti e pericolosiIl Parco, sottolinea il cittadino nella nota, è una risorsa, bisogna preservarlo per il futuro dei nostri figli, è un luogo di fruizione pubblica che non può certamente sopportare simili aggressioniIl sito internet www.parcotaburno.it lo descrive come un area da godere. Il Taburno, già nel mirino della nostra trasmissione nel corso dell’estate, e Camposauro sono aree che vanno tutelate, sorvegliate, controllate da simili aggressioni. Non occorre l’esercito, ne tantomeno torrette di sorveglianza. Basta un controllo saltuario, la presenza di qualche pattuglia delle varie forze dell’Ordine, carabinieri, polizia, forestale, polizia provinciale e volontari per limitare quelle operazioni di discarica e poi l’intervnto di rimozione di quei rifiuti. E’ l’esortazione che il cittadino rivolge al presidente dell’Ente parco Clemente Di Cerbo.
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