Carceri: Meloni, ‘studio, formazione, lavoro per azzerare tasso recidiva’

Roma, 16 apr. (Adnkronos) – “La sfida che siamo chiamati ad affrontare è quella di saper coniugare pienamente la sicurezza in carcere e il trattamento del detenuto, valorizzando, nell’ambito dell’espiazione della pena, il valore costituzionale della rieducazione, sia attraverso il riconoscimento e il rispetto delle regole sociali, sia attraverso la centralità del lavoro che educa il detenuto alla responsabilità”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio inviato al presidente del Cnel, Renato Brunetta, in occasione della Giornata di lavoro: “Recidiva zero, studio, formazione e lavoro in carcere. Dalle esperienze progettuali alle azioni di sistema in carcere e fuori dal carcere”

“I dati -ricorda la premier- dicono che il tasso di recidiva è sensibilmente più alto nelle persone che hanno lasciato il carcere senza aver completato un percorso di recupero. Ogni persona è una storia a sé, che merita percorsi individuali e personalizzati, ma io sono convinta che l’approccio di sistema da seguire per ridurre, e sul lungo periodo azzerare, il tasso di recidiva sia quello tracciato nel sottotitolo di questa giornata: lo studio, la formazione e il lavoro. Il lavoro è lo strumento per eccellenza per il recupero di chi ha contratto un debito con la società, perché ha una spiccata funzione rieducativa e fornisce al detenuto una prospettiva di riscatto, concreta e reale. Il lavoro è uno strumento altrettanto decisivo per inibire il senso di frustrazione e malinconia che, molto spesso, tocca le persone private della libertà personale e le spinge, in alcuni casi, ad atti suicidari in carcere”.

Meloni sottolinea la necessità di “potenziare l’interazione, lo scambio e la condivisione tra l’Amministrazione penitenziaria, le Istituzioni e i servizi pubblici, le realtà del Terzo settore e del privato sociale, una rete territoriale da cui sono emersi efficaci modelli di inclusione e percorsi riabilitativi, che è importante valorizzare e mettere a sistema. Particolare attenzione meritano i bisogni formativi e lavorativi dei giovani detenuti negli Istituti penali per minorenni”.

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