CORRUZIONE. SINDACO BENEVENTO: CITTA\’ NON MERITA PAGINA NERA

Così il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, sottoposto all’obbligo di dimora fuori dalla sua città in seguito ai provvedimenti restrittivi disposti dalla Procura della Repubblica di Benevento nell’ambito dell’inchiesta su alcuni appalti pubblici del comune, inizia il suo commento a distanza di 24 ore. "L’inchiesta della locale Procura, infatti, sfociata nelle misure cautelari a carico anche del sottoscritto, pur suggerendomi la riservatezza e la cautela del caso, – scrive Pepe – mi impone un intervento pubblico al fine di ripristinare innanzitutto il buon nome e l’onorabilità di questo territorio e della comunità che rappresento da circa sei anni. Voglio tutelare innanzitutto Benevento, lo avverto come imperativo categorico, non per questo rinuncerò in ogni sede a difendere la mia onorabilità. Anzi, proprio in questo frangente di tale attenzione collettiva, avverto come coincidenti i due aspetti. Per questa ragione chiarisco subito: mai ho assunto alcuna utilità patrimoniale dalla gestione delle posizioni politiche ed istituzionali rivestite in questi anni. Per esser chiari, mai un euro frutto di patti scellerati è stato veicolato nelle mie disponibilità. Mai". "Allo stesso modo – continua il primo cittadino – mai l’influenza del ruolo e della carica di sindaco mi hanno prodotto utilità pratiche di qualunque genere. Per esser chiari, non c’é una sola pietra della mia abitazione che non sia stata scelta, comprata e pagata con il provento del lavoro mio o con i sacrifici della mia famiglia. Del pari mai ho solo anche pensato di indurre, costringendo o minacciando, alcuno dei miei cittadini a sostenermi sul piano elettorale: sarebbe risibile l’idea di riempire le piazze, creare l’entusiasmo che nella mia vita politica mi ha sempre accompagnato o, addirittura, vincere per due volte al primo turno le elezioni comunali costringendo o coartando le simpatie. Risibile non è tanto l’accusa a me rivolta, dalla quale come detto mi difenderò in ogni sede e con tutte le forze, quanto l’idea che la città di Benevento e la maggioranza dei suoi abitanti si pieghino a tali ricatti". "A Benevento non esiste alcun ‘sistema’ in grado di realizzare tutto ciò. Non esiste, anche perché insieme all’operato encomiabile della magistratura, in questi anni una classe politica (quella sì trasversale) si è sempre preoccupata di fare argine contro questi rischi. Benevento nei sei anni del mio sindacato è stata governata secondo questi principi. Atti e fatti realizzati con efficacia pubblica testimoniano questo asserito", conclude Pepe. (ANSA).

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