La dirigenza aziendale, con una interpretazione più interessata al risparmio che al rispetto delle Ordinanze e DPCM che dei diritti di utenti e lavoratori, ha deciso di chiudere il servizio ferroviario e automobilistico nelle giornate di domenica e dell’8 di dicembre.
Un atto grave e di rottura nel pieno dello svolgimento di una discussione con le organizzazioni sindacali e contro le procedure previste.
Questa decisione certo non aiuta quel clima di collaborazione di cui i lavoratori sono stati protagonisti in questi mesi e che a parole viene richiesto.
È evidente che le Ordinanze non sono la vera motivazione di questa decisione bensì le prove generali di uno scontro sull’assetto dei servizi e dell’organizzazione del lavoro e del loro costo con la scelta sbagliata e da contrastare di rivalersi sugli utenti e i lavoratori.
EAV dichiara grosse perdite di ricavi da biglietti e abbonamenti dovute alle decisioni sul COVID-19: vuole che queste perdite siano pagate dai lavoratori con il taglio dei salari e dagli utenti con il taglio dei servizi? È questa la politica di sostegno al trasporto locale? E gli impegni di Governo e Regione dove sono finiti?
Occorre una risposta unitaria, al di là delle sigle, perché sono in discussione principi basilari del rapporto di lavoro e il rispetto delle regole.
Nella vicenda non può essere silenziosa la Regione e la responsabilità di chi conduce il settore non fosse altro perché chiamata in causa dalla dirigenza aziendale quale irresponsabile delle decisioni prese.
La FAISA CONF.A.I.L. è disponibile a mobilitarsi, con la convinzione della necessità di farlo tutti uniti.
MIMMO DE SENA F.A.I.S.A. – CONF.A.I.L.
FEDERAZIONE AUTONOMA ITALIANA SINDACATO AUTOFERROTRANVIERI
SEGRETERIA REGIONALE DELLA CAMPANIA
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