Covid Italia, Rt scende a 0.85

E’ quanto si apprende dalla Cabina di regia Iss-ministero della Salute su Covid-19. L’indice la scorsa settimana era a 0.92. Incidenza in calo, 182 nuovi casi ogni 100mila abitanti

L’indice Rt medio nazionale si attesta a 0.85, registrando dunque un calo, in quanto la scorsa settimana era a 0.92. E’ quanto si apprende dalla Cabina di regia Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero della Salute su Covid-19, riunita questa mattina. Continua a calare l’incidenza, che si attesta a 182 nuovi casi ogni 100mila abitanti rispetto ai 185 della settimana precedente.

Dati attesi in vista delle riaperture per le quali le Regioni, tuttora divise in zona rossa e zona arancione, ieri hanno avanzato delle proposte che riguardano ristoranti, palestre, piscine, cinema e spettacoli dal vivo.

La data delle riaperture “non siamo noi a stabilirla. Abbiamo fatto una proposta ed io personalmente ho invitato il governo a dare un ‘segnale’, con una fase che ho definito non a caso di ‘sperimentazione’ – e quindi anche prima della scadenza del decreto in vigore – per i ristoranti all’aperto e il ritorno in palestra per lezioni individuali” ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga in un’intervista al ‘Sole 24 ore’.

“La gradualità deve servire a muoversi, non dobbiamo né avere paura di riaprire né farlo senza tener conto che il virus circola ancora tra noi. Ma pensare di risolvere mantenendo i cittadini chiusi in casa rischia di provocare danni peggiori e mi riferisco anzitutto alla salute, alla diffusione dei contagi” ha aggiunto Fedriga. Sul mantenimento dei colori e il ritorno della zona gialla, il presidente della Conferenza delle Regioni ha sottolineato che “non sono importanti i colori, ma cosa significano. Penso che delle differenziazioni servano se ci sono situazioni diverse. Ma bisogna calibrare bene come valutare queste differenze”. I parametri devono essere “aderenti alla situazione reale. Va bene inserire il numero dei vaccinati ma deve essere in rapporto alle adesioni. Altrimenti il rischio è che una Regione virtuosa che vaccina tutti i cittadini che aderiscono alla campagna vaccinale sia penalizzata perché alcune persone non vogliono vaccinarsi”.

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