Da CGIL e Provincia l\’appello per il \”Si\” al Referendum

Assessore e segretario hanno annunciato l’adesione alla battaglia per i tre “Sì” anche del sindaco del capoluogo sannita Fausto Pepe, di altri Sindaci ed altre Amministrazioni pubbliche del Sannio.

Secondo l’assessore Aceto, la richiesta ai cittadini di recarsi alle urne il 12 e 13 giugno e di votare tre volte “Sì” si spiega così: 1) l’acqua è un bene pubblico indisponibile che non può essere lasciato all’arbitrio del profitto e del mercato; 2) il ricorso all’energia nucleare è assurdo perché, oltre ai problemi di sicurezza e a quelli dell’individuazione dei siti di smaltimento delle scorie, richiede investimenti ingentissimi e i cui frutti si vedranno però (se i lavori cominciassero domattina) solo tra due decenni mentre con gli stessi soldi da subito si potrebbero creare posti di lavoro con la sola installazione di minicentrali di energia fotovoltaica sugli edifici pubblici; 3) il legittimo impedimento è un offesa alla Costituzione che statuisce l’uguaglianza di tutti i cittadini, a cominciare dal Capo dello Stato, di fronte alla legge. In realtà, ha spiegato Aceto, l’unico problema del Governo Berlusconi è quello di bloccare proprio il referendum sul legittimo impedimento: da qui, la mancata convocazione della “Election day” con uno spreco immenso di risorse pubbliche e il tentativo di sminuire l’interesse pubblico sulle questioni oggetto dei quesiti referendari. Aceto, definita “un’indecenza” il comportamento del Governo Berlusconi che nasconde, in un provvedimento che riguarda di tutto, la norma che blocca il referendum sul nucleare, ha annunciato che la Giunta provinciale adotterà nei prossimi giorni una delibera a tutela dell’acqua pubblica.

Il segretario provinciale della CGIL, ricordando che il suo Sindacato negli anni non ha mai preso posizione sulle scelte referendarie a meno che le stesse non riguardassero la questione del lavoro, ha spiegato la netta inversione di tendenza in occasione dei Referendum del 12 e 13 giugno 2011 con la rilevanza straordinaria dei temi trattati che incidono direttamente sulla vita di ogni giorni dei cittadini italiani. Aprea, chiesta a tutti gli iscritti alla CGIL e a tutti i cittadini la mobilitazione perché, nonostante i tentativi del Governo di mettere i bastoni tra le ruote del popolo per impedire a quest’ultimo di esprimere il proprio voto, venga innanzitutto raggiunto il quorum dei votanti (la metà più uno degli aventi diritto) e si barri per tre volte la casella “Sì”. Secondo Aprea, il Governo italiano ha fatto sull’acqua la stessa scelta fallimentare di altri Paesi europei, quali Francia, Olanda e Germania, che ora stanno tornando sui propri passi cancellando le privatizzazioni concesse in passato. La Cgil, ha detto Aprea, ha raccolto 1,5 milioni di firme su questo tema e la presa di posizione di tutti questi cittadini non può essere buttata nel cestino come vuole fare il Governo Berlusconi. Sul nucleare Aprea ha ricordato che la Germania, superpotenza economica, ha ormai annunciato di voler dismettere le proprie centrali e di aver avviato investimenti giganteschi sul fotovolatico, addirittura acquistando chilometri e chilometri quadrati del deserto del Sahara per impiantarvi centrali elettriche ad energia solare. Sul legittimo impedimento, infine, Aprea ha detto che la questione, squisitamente politica, riguarda la libertà e i diritti di ciascun cittadino e proprio per questo essa non solo non può passare inosservata, ma deve mobilitare oltre allo stesso Sindacato ogni cittadino italiano nel testimoniare la propria fedeltà ai valori della libertà e della democrazia su cui si fonda la nostra repubblica.

 

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