Giallorossi, occasione persa, con il \”parapiglia\” finale creato da Bremec che conferma dell\’inesistenza del fattore campo al S. Colomba

Se ce ne fosse stato bisogno, contro il Taranto è arrivata l’ennesima conferma. Dell’inesistenza assoluta del "fattore campo" al S. Colomba dove chiunque arriva, atleti, allenatori, dirigenti e tifosi, si sentono "padroni". Quello che ha fatto Bremec coadiuvato dal suo collega della panchina Barasso a fine gara non si vede tanto facilmente su altri campi, non solo di terza categoria o dell’eccellenza napoletana, campana o calabrese o pugliese o siciliana o laziale, ma forse anche in serie A. Probabilmente, a parte la scarsa cultura e sportività del protagonista del gesto, è anche l’ambiente di per se che incoraggia. Quanto accaduto al 95′ è stato semplicemente vergognoso. Una cosa squallida e deplorevole arrivata nell’epilogo della settimana degli incidenti provocati dai serbi e che ci hanno creato tanta amarezza. Quel dito all’insù rivolto verso duemila persone, proprio nel settore più caldo e passionale suona da offesa per tutti. Ci hanno riferito che commissario di campo e terna arbitrale hanno visto e scriveranno, ma onestamente crediamo che sia auspicabile anche una denuncia penale perchè certe cose facciano da esempio per evitare altre bravate alla Bremec anche se su altri campi difficilmente i calciatori avranno l’ambiente adatto per farlo…
Detto questo, non possiamo certo sottacere i continui colloqui con sorrisi e pacche sulla spalla tra l’allenatore ospite Brucato e l’assistente Raparelli di Albano Laziale. Siamo certi che erano solo banali battute e tra l’altro non costituiscono nulla di eclatante, ma certe cose altrove sarebbero state ammissibili. Come il fatto che nella ripresa Barbeno ha fatto giocare poco più di un quarto d’ora effettivo… Oppure che lo stesso Barbeno ha fischiato sistematicamente contro per compensare l’espulsione del primo tempo legata ad una ingenuità di Antonazzo… Ma insomma…
Detto questo parliamo anche di calcio. Quella contro il Taranto è stata una occasione persa che fa rabbia e speriamo che faccia anche riflettere chi deve condurre una squadra che dovrebbe ed è vincente. Con l’avversario ridotto ad un uomo in meno, con il sannita Ciotola ormai esausto e quindi un solo attaccante di ruolo (Innocenti), considerato che Rantier era stato sostituito durante l’intervallo con il difensore Cutrupi, non si può sostituire l’infortunato Pedrelli (esterno difensivo di spinta) con il bravo e promettente Zullo, difensore centrale altissimo e poco propenso alla fluidificazione… Non si può giocare con tre difensori puri. E’ stato un segnale anche di "freno" alla squadra, involontario, a parte l’annullamento del vantaggio dell’uomo in più perchè immediatamente dall’altra parte Brucato ha "lasciato libero" in fase di non possesso il volenteroso Zullo… Sono cose lapalissiane che speriamo di non rivedere. Abbiamo scritto proprio la scorsa settimana di "meriti" al coraggio di Cuttone per le scelte con Cosenza e Ternana, la strada doveva essere quella. Ora con la stessa franchezza diciamo che contro il Taranto ha sbagliato anche lui, come il mancato sfruttamento delle fasce e del giro palla con cambi di gioco che con i successivi cambi sono stati ulteriormente complicati…
Un peccato davvero, ma sia ben chiaro che dopo l’euforia delle scorse settimane ora non bisogna deprimersi anche perchè tutto sommato il campionato ci insegna che ci sono grandi equilibri e che lo stesso Taranto non è l’ultimo arrivato. E’fondamentale, però, riprendere a lavorare a livello tattico dove purtroppo c’è ancora qualche carenza ed anche a livello mentale…

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