Giustizia: Leone, ‘qualsiasi riforma valorizzi ruolo Cpgt a tutela autonomia giudici tributari’

Roma, 14 apr. (Adnkronos) – La riforma della giustizia tributaria è alle porte. E’ stato raggiunto l’accordo tra ministero dell’Economia e della Giustizia ed entro venerdì 15 aprile il pool di esperti dovrà mettere nero su bianco una bozza di disegno di legge da portare in Cdm. Ne parla con l’Adnkronos il presidente del Consiglio della Giustizia tributaria, Antonio Leone che sul ruolo del Consiglio di presidenza nella riforma risponde: “A mio avviso qualsiasi riforma dovrà valorizzare il ruolo del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria in modo che possa ben tutelare l’autonomia e l’indipendenza dei giudici tributari. L’indipendenza del giudice nell’esercizio delle sue funzioni deve essere assicurata, come recita il secondo comma dell’articolo 108 della Costituzione, anche ai giudici speciali”.

E’ opportuno che la giustizia tributaria rimanga sotto l’egida del Mef? “Il Cpgt, purtroppo, non ha oggi gli stessi compiti e prerogative degli organi di autogoverno delle altre giurisdizioni – osserva Leone – Se non ci fosse questa sperequazione, non ci sarebbe bisogno di alcuna separazione tra le commissioni tributarie ed il Mef, potendo il Cpgt fare da ‘barriera’ ad ogni eventuale intromissione, anche solo apparente”.

Per la Cassazione si pensa a un taglio delle liti con una definizione agevolata delle cause arretrate. Cosa ne pensa? “Il discorso sull’arretrato in Cassazione è molto complesso. Ci sono due fattori da considerare. Da un lato, la Costituzione prevede che il cittadino possa sempre ricorrere in Cassazione per vizi di legittimità. Dall’altro, il giudizio tributario, essendo molto veloce in primo e secondo grado, ha come conseguenza di congestionare ancora di più la Suprema corte. Sembra un paradosso ma è così. Spero – conclude – che la soluzione non sia allora quella di mettere dei ‘paletti’ per rallentare il giudizio tributario nella fase di merito”.

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