Gubbio, Caccavallo: dò sempre il 300%

Si è procurato quel rigore decisivo che ha piegato i campani. Per una vittoria che mancava da oltre due mesi. Stiamo parlando dell’attaccante Giuseppe Caccavallo che dice: "Più che altro mi dispiace che adesso vengo criticato sempre. Capisco che non faccio gol. Però cerco di dare sempre il massimo. Per questa maglia dò il 300% perchè mi sento a casa. E domenica per fortuna è arrivato questo rigore che ci ha fatto vincere la partita. Ma adesso non devo pensare a chi mi critica. Devo pensare a me stesso e a pensare che il Gubbio faccia bene". Ci racconta il rigore? "Appena mi è arrivata la palla ho cercato subito il contatto perchè ero defilato rispetto alla porta. L’ho cercato ma poi mi è venuto addosso Scarpa: era rigore netto, d’altronde ancora ho male alla caviglia. Scarpa ha confermato che era rigore". L’unico neo di questa partita una manovra poco fluida e si è notata poca aggressività. Come mai? "Noi dovevamo cercare solo i tre punti. Come venivano poco importava. Noi avevamo preparato la partita chiudendoci dietro, facendo giocare la Paganese. Noi dovevamo restare bassi per poi colpire nelle ripartenze. Anche se a volte queste ripartenze sono mancate. La Paganese ha fatto più possesso palla, però in questa maniera noi abbiamo avuto cinque palle gol e i campani solamente una. La partita è stata preparata così, sfruttando il contropiede. Poi è vero che in attacco nel primo tempo ci siamo ritrovati poco tra di noi. Ma abbiamo sofferto da squadra e abbiamo vinto". Ma il rigore chi voleva calciarlo? "Il mister non ci aveva dato indicazioni sul rigore. Siccome lo avevo procurato, avevo voglia anche di tirarlo e fare gol perchè mentalmente ad un attaccante fa bene. In quel momento non ho nemmeno pensato che Radi era un ex: Alessandro mi si è avvicinato e ha voluto tirarlo lui. Credo che sia sintomo di responsabilità. Di solito c’è chi scappa in un rigore importante. Poi il mister ha dato l’ordine che doveva calciarlo Radi e così è stato. Dispiace solo perchè qualcuno ha frainteso l’episodio. Per fortuna abbiamo segnato". Adesso due trasferte insidiose. Serve di certo un maggiore ardore agonistico. Si trova d’accordo? "Sicuramente. Penso che sia diverso rispetto alla partita con la Paganese. Dobbiamo essere concentrati e non subire gol perchè adesso in attacco li stiamo facendo. Bisogna rimanere compatti e stare mentalmente lucidi". Andrea Sottil invece fa una precisazione su quanto scritto in questi giorni. Il tecnico rossoblù ci tiene a precisare: "Forse eravate abituati bene a Gubbio con la serie B. In Lega Pro il gioco è questo. In tutta Italia non ci sono delle squadre che fanno del bel calcio. Preferisco essere pratico che bello. Se vogliamo vedere il bel gioco bisogna andare a vedere il Barcellona oppure bisogna prendere l’aereo e andare in Spagna dove là veramente si vive un altro sport. Perciò basta dire che si è visto un Gubbio brutto. In Italia non c’è la cultura del bel gioco. Basta vedere a Benevento: c’era un ottimo allenatore come Martinez che faceva un ottimo calcio ed è stato cacciato. Contano solo i risultati". Squalificati. La prossima avversaria del Gubbio, il Benevento, deve fare a meno domenica del difensore Mengoni, squalificato per una giornata. Post Paganese. É stato squalificato per un turno il difensore argentino Fernandez della Paganese "per condotta gravemente scorretta verso un avversario al termine della gara rientrando negli spogliatoi". Nel Gubbio non ci sarà Guerri che deve scontare il secondo turno di squalifica. Da verificare le condizioni fisiche del mediano Boisfer, uscito anzitempo domenica con la Paganese, e del difensore Bartolucci.

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