Il consiglio provinciale continua ad essere ostaggio della confusione che regna nel centrosinistra.

La maggioranza si è presentata in aula con undici consiglieri , numero insufficiente a deliberare e a mantenere il numero legale come recita l’articolo 30 del regolamento. Il centrosinistra non aveva i numeri ma approvava la terza variazione di bilancio con la quale assegnava 91.000 euro direttamente nella disponibilità del direttore generale. La variazione prevede inoltre 50.000 euro di trasferimento fondi per consulenze riguardanti la gestione del territorio, 50.000 euro per la spesa per l’elaborazione piano gestione rifiuti provinciali e 20.000 euro per consulenze sulla pianificazione e sviluppo energie alternative. Ci siamo opposti nel merito di questa variazione, e contesteremo ancora in tutte le sedi competenti, l’interpretazione che utilizza prepotentemente il centrosinistra con la quale si consente di validare la seduta e la deliberazione con 11 consiglieri più il voto del presidente, con un consiglio a 25.La maggioranza , in difficoltà, faceva poi saltare la seduta non consentendo la discussione sulle Agenzie. La Provincia delega molta parte dei suoi servizi alle 4 Agenzie attraverso la formula “in house”, ma è altrettanto noto che queste partecipate, per la imponente spesa corrente di cui si avvalgono ( nomine, incarichi, consulenze, consigli d’amministrazione, assunzioni) sono oggetto della lottizzazione all’interno del centrosinistra, come incasellamenti apicali, come nomine di prima fascia. Le Agenzie diventano così argomento di contesa politica e fibrillazione continua all’interno dello stesso centro sinistra , rappresentando nei fatti espressioni del potere e moltiplicatore di poltrone dei partiti di maggioranza. La verità è che la coalizione di centrosinistra non ha alcuna intenzione di accorpare i consigli di amministrazione, come chiediamo noi da tempo, ma prima o poi saranno costretti a buttare la maschera. Ci aspettiamo che il Presidente Cimitile ne esca con una soluzione dignitosa, anche se dovrà rompere con la sua maggioranza, altrimenti gli consigliamo di prendere atto che non ci sono le condizioni per tirare avanti. Luca Ricciardi.

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